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Europa a 2 velocità? Secondo la Merkel "potrebbe essere"

Il "pensiero" della Cancelliera al vertice di Malta sull'immigrazione. A Roma il 25 marzo i leader dei 27 Paesi alle prese con il piano per i prossimi 10 anni della Ue

Economia, Politica
Europa a 2 velocità? Secondo la Merkel "potrebbe essere"
(Teleborsa) - La preoccupazione è per il futuro Ue che dovrà tener conto di Brexit, "effetto Trump" e questione migranti. Ma la possibilità di un'Europa che marci a due "differenti velocità" è sempre meno remota. È il "pensiero" di Angela Merkel che si fa largo in questa direzione, emerso a chiare lettere nel corso del "vertice" sull'immigrazione tenuto ieri 3 febbraio a La Valletta, nell'isola di Malta, presente il Premier Paolo Gentiloni. E ciò potrebbe essere deciso il prossimo 25 marzo, quando i leader dei 27 Paesi che formano l'Unione si incontreranno a Roma per le celebrazioni dei 60 anni del Trattato che sancì la nascita della Comunità poi divenuta Unione.

"Abbiamo imparato dalla storia degli ultimi anni - ha detto Angela Merkel nel dopo vertice - che ci potrebbe essere un'Europa a differenti velocità e che non tutti parteciperanno ai vari passi dell'integrazione europea. Ritengo che questo potrebbe essere incluso nella dichiarazione di Roma".

Il piano per i prossimi dieci anni dovrà tenere conto dei diversi fattori al centro dei problemi che affliggono la Ue: crisi dell'Eurozona, Brexit, flussi migranti, conflitto ucraino. Ma soprattutto le novità alquanto inquietanti che a getto continuo stanno emergendo dagli Usa sin da questi primissimi giorni della certo per molti versi inaspettata presidenza Trump

La Merkel non parla affatto a caso, a differenza di "qualcun altro" che provoca la netta sensazione di pronunciar parole all'impronta, magari per smentirle o "modificarle" poco dopo. Già, perché la Cancelliera tedesca è di fatto in piena campagna elettorale per la riconferma, e i sondaggi non sembrano proprio esserLe molto favorevoli.

Del resto, di Unione Europea "a differenti velocità" e della possibilità che ciò possa emergere già a Roma ne aveva già parlato il Presidente francese François Hollande, il cui mandato scadrà a maggio: "Ma l'unità europea è essenziale", aveva sottolineato. Il chiaro riferimento era a quei Paesi dell'Est che non rispettano gli impegni pur ricevendo sostanziosi sussidi da Bruxelles. "L'Europa non è una cassa da cui attingere - aveva detto Hollande - e a Roma dovremo ribadire il principio che l'Unione è stata costruita per essere più forti insieme".

Ma i prossimi risultati elettorali europei, Olanda, Francia e Germania, per non parlare poi di quando si andrà al voto anche in Italia, e di certo non in tempi assai lontani, potrebbero decisamente mutare la posizione delle pedine disposte sulla scacchiera.

Riguardo i risultati del "vertice sull'immigrazione, Gentiloni da Malta ha dichiarato: "L'accordo con la Libia apre un capitolo nuovo, l'Italia ha fatto la sua parte, ora ci aspettiamo risorse e impegno da parte dell'Unione europea".
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