(Teleborsa) -
Si chiude con un successo lo sciopero Alitalia sul rinnovo del contratto: secondo fonti sindacali l'adesione allo sciopero è stata quasi totale e la protesta ha portato alla
cancellazione di almeno il 60% dei voli programmati, con molti disservizi, avendo coinvolto non solo la compagnia di bandiera, ma anche la gestione dei servizi aeroportuali.
Lo sciopero era stato indetto dalle sigle sindacali USB e CUB Trasporti e dal ANPAC e ANPAV per 24 ore e dai sindacati confererali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl-Ta per 4 ore (dalle ore 16 alle ore 18). L'agitazione è scaturita dal mancato rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre scorso, in seguito al
flop del tavolo di confronto con Assaereo.
L'azienda ha
riconvocato i sindacati per oggi, venerdì 24 febbraio, per discutere del contratto,
ma la linea dei sindacati è dura ed il segretario della Fit-Cisl, Emiliano Fiorentino, chiede il "ripristino delle condizioni contrattuali previste dal contratto nazionale di settore, e quindi l'ultrattività dello stesso fino alla sua naturale rinegoziazione".
Il roinnovo dle contratto è solo l'ultimo dei problemi della compagnia.
Alitalia è infatti in una fase delicatissima della sua storia: fra
cambi al vertice (dopo le
dimissioni di Colaninno dal CdA ed il
siluramento del numero uno di Etihad James Hogan, brucia anche la poltrona di Luca Cordero di Montezemolo), un
piano industriale che tarda, le voci di possibili
alleanze sul lungo raggio con Ryanair ed una ipotetica alleanza con Lufthansa per il low cost. Da non sottovalutare poi anche le voci di un
defilamento della stessa Etihad, delusa dall'attuazione del precedente piano di rilancio.