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Alitalia alla ricerca di nuovi partner

E' quanto auspicato dal Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. Una posizione condivisa anche dal Ministro dei Trasporti Delrio che ha dichiarato: "siamo convinti che il mercato potrà trovare un investitore interessato"

Economia, Trasporti
Alitalia alla ricerca di nuovi partner
(Teleborsa) - "Per Alitalia siamo ad un nuovo inizio". E' così che il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, intervistato da CNN International ha commentato la vicenda del vettore italiano che si è chiusa con il commissariamento della compagnia aerea e la nomina di tre commissari: Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Lo ha deciso con un decreto il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda dopo aver scelto la strada dell'ammissione di Alitalia all'amministrazione straordinaria (cosiddetta legge Marzano).

Il Consiglio dei Ministri ha poi disposto un prestito ponte di 600 milioni per sei mesi.

"Abbiamo nominato tre commissari e garantito liquidità per altri sei mesi in cui i voli continueranno", ha spiegato Padoan che ha anche aggiunto: "Alitalia ha asset di valore in termini di capitale umano e rotte che possono rappresentare un nuovo inizio, possibilmente con altri partner". Una posizione quella di Padoan condivisa anche dal Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio che al termine del Consiglio dei Ministri che si è riunito ieri , 2 maggio, per esaminare la situazione, ha spiegato che l'obiettivo del Governo è quello di garantire i diritti degli italiani a viaggiare e dei lavoratori della compagnia. "Siamo convinti - ha detto - che il mercato potrà trovare un investitore interessato".

Nessuna paura per i prossimi mesi per coloro che hanno acquistato i biglietti. I voli proseguiranno regolari con gli orari e le frequenze previste. Del resto il prestito ponte è stato concesso per assicurare la regolarità dei voli e dei servizi Alitalia.

A questo punto si apriranno i sei mesi necessari a verificare se vi sia un futuro per la compagnia, la quale conferma nel frattempo quanto già anticipato dal Governo, ovvero che "i voli e le operazioni non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista".

Quali scenari futuri per Alitalia? Dato che il Governo ha più volte escluso la nazionalizzazione, ribadita anche oggi, le ipotesi sono almeno tre: il rilancio della compagnia mediante nuovo accordo con i sindacati, che dopo il NO al referendum hanno fatto un "mea culpa" sulla decisione di lasciare in mano ai lavoratori il destino dell'accordo faticosamente raggiunto con l'azienda. Ma in questo caso resta difficile da comprendere da dove potrebbero saltare fuori gli ingenti capitali necessari; la ricerca di un cavaliere bianco, cioè di un compratore disposto (anche in cordata) ad accollarsi la gestione della compagnia in crisi e risanarla con eventuali sinergie ed economie di scala. Anche questa ipotesi che appare decisamente "difficile", visto che i papabili (Lufthansa in primis) si sono già defilati. Del resto è veramente molto improbabile che "qualcuno" sia disposto all'acquisto di un'azienda così dissestata e oltretutto con circa 12 mila dipendenti.

Se i tre neo commissari non dovessero riuscire in un'impresa di riorganizzazione e risanamento, giudicata da tutti, almeno al momento, "operazione impossibile", si aprirebbe così la terza ipotesi, ovvero la via del cosiddetto spezzatino, cioè la suddivisione del Gruppo in più parti che singolarmente avrebbero un valore e potrebbero far gola ad altri player del mercato.

Tutto dipenderà poi da cosa deciderà il Governo e da Matteo Renzi, di nuovo da ieri Segretario del PD. Anche se l'ex Premier ha già detto la sua citando il modello Meridiana, il cui 49% dopo lunghe e difficoltose trattative sta per essere acquisito dalla Qatar Airways di Doha. Anche se in sostanza il "modello" invocato da Renzi altro non sarebbe che una replica, con protagonisti diversi, della vicenda Alitalia-Etihad di tre anni orsono. Comunque vada, ormai il prezzo da pagare sarà salatissimo per i 12.500 lavoratori della compagnia in crisi, che dovranno in ogni caso sottostare a pesanti tagli o alle senz'altro peggiori ripercussioni di una liquidazione.

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