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Migranti in focus al vertice di Tallinn

Si apre il sipario sulla capitale dell'Estonia che oggi 6 luglio ospita la riunione informale del Consiglio "Giustizia e affari interni"

Economia, Politica
Migranti in focus al vertice di Tallinn
(Teleborsa) - La questione dei migranti impensierisce l'Europa, tanto che la questione rimane sul tavolo del Vertice di Tallinn. Si apre il sipario sulla capitale dell'Estonia che oggi 6 luglio ospita la riunione informale del Consiglio "Giustizia e affari interni".

Il tema rimane centrale dopo gli eventi degli ultimi giorni, con l'emergenza che è tornata a farsi sentire con una certa urgenza i in Italia. La questione è tornata a dividere l'Europa: Francia e Spagna dicono no allo sbarco, mentre l'Austria ha fatto dietrofront sulla paventata ipotesi di usare l'esercito a presidio del valico del Brennero.

A rivelare il cambio di rotta è stato il cancelliere Christian Kern dopo un colloquio telefonico avuto con il Premier italiano Gentiloni.

Intanto, ieri 5 luglio, a riferire alla Camera sulla vexata quaestio è stato il Ministro dell' Interno Marco Minniti che durante un'informativa ha detto che è in "Libia che si gioca una partita cruciale". Il Ministro ha anche sottolineato che la Libia è fragile e instabile, combattere i trafficanti di esseri umani in Libia significa dare un contributo forte per la stabilizzazione della Libia e l'Italia è strategicamente interessata alla stabilizzazione della Libia. "E proprio lì che si gioca una partita cruciale per i temi di cui discutiamo. Il 97% delle persone salvate nel Mediterraneo vengono dalla Libia ma non c'è un libico e dobbiamo comprendere che è lì che va affrontato il problema".

Minniti ha poi elogiato il piano messo a punto da Bruxelles, sottolineando: "E' importante che Francia, Germania e Commissione Europea abbiano condiviso alcune nostre proposte, a cominciare da quella di un codice di comportamento per le ONG che operano con grande passione e con grande impegno nel Mediterraneo centrale".

La denuncia del Ministro è che "c'è una sproporzione diretta tra quello che si è investito nella rotta balcanica e quello che si sta investendo oggi nel Mediterraneo centrale. Una sproporzione insostenibile e non accettabile", ha sottolineato parlando dell'accordo tra l'Unione Europea e la Turchia che ha consentito di bloccare le partenze da quel Paese verso l'UE.









































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