(Teleborsa) -
I principali mercati europei arrivano a fine mattinata ampliando i ribassi dopo aver perso smalto nel corso della sessione. A pesare sul sentiment degli investitori, i timori di escalation sui conflitti commerciali globali mentre ancora non è chiaro cosa faranno i
paesi OPEC ed i maggiori esportatori non allineati, riuniti a Vienna, sui termini di un nuovo aumento della
produzione di petrolio.
La tensione è elevata sulle piazze finanziarie sulle
preoccupazioni per i conti pubblici italiani, dopo che il
ministro dell'Interno e vice premier, Matteo Salvini, ha minacciato di tagliare il contributo dell'Italia al bilancio europeo di aiuti all'immigrazione. Nodo dei migranti che torna a riaccendere gli attriti tra l'Italia e gli altri grandi Paesi dell'Unione europea. Torna così a salire lo
spread, che si posiziona a 231 punti base, con un forte incremento di 14 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 2,66%.
Sul mercato Forex, seduta in frazionale ribasso per l'
Euro / Dollaro USA, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,42%. Seduta in frazionale ribasso per l'
oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,54%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) crolla dell'1,58%, scendendo fino a 64,67 dollari per barile.
Tra i listini europei in rosso
Francoforte, che evidenzia un deciso ribasso dell'1,01%. Incolore
Londra, che non registra variazioni significative, rispetto alla seduta precedente. Tentenna
Parigi, che cede lo 0,57%.
Sessione negativa per Piazza Affari, con il
FTSE MIB che sta lasciando sul parterre l'1,43%.
Sullo sfondo resta la delicata questione dei
dazi e commercio internazionale che continua a destare incertezza tra gli investitori. Su questo fronte, è arrivato il
primo avvertimento sui conti di bilancio da parte di un'azienda europea legato alla guerra commerciale. Si tratta della tedesca
Daimler che stima utili 2018 lievemente in calo rispetto all'anno scorso a causa dell'
aumento dei dazi doganali deciso da Cina e USA.
A Piazza Affari non si salva alcun comparto. In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si manifestano nei comparti
bancario (-1,96%),
automotive (-1,90%) e
telecomunicazioni (-1,75%).
Affondano o perdono terreno
tutte le Blue Chip di Milano. Le più forti vendite si manifestano su
Fiat Chrysler, che prosegue le contrattazioni a -2,90%.
Seduta drammatica per le banche:
BPER, crolla del 2,59%. In apnea
UBI Banca, che arretra del 2,30%.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap,
OVS (+3,68%),
Danieli (+1,40%),
Banca Farmafactoring (+1,13%) e
SOL (+0,53%). I più forti ribassi, invece, si verificano su
Fincantieri, che continua la seduta con -3,97%.
Tonfo di
Banca Ifis, che mostra una caduta del 3,86%.
Lettera su
ASTM, che registra un importante calo del 3,86%.
Affonda
Cattolica Assicurazioni, con un ribasso del 2,94%.