(Teleborsa) -
Maxi multa dall'Unione Europea a 5 grandi banche internazionali con l'accusa di aver creato un "cartello" sui cambi valutari. A finire nel mirino della Commissione europea sono state
Barclays, Rbs, Citigroup, JPMorgan e Mufg che dovranno pagare un totale di
1,07 miliardi di euro.
Dal provvedimento è stata esclusa Ubs, che avrebbe dovuto sborsare circa 285 milioni di euro: furono le sue denunce a far partire le indagini della Commissione nel 2013.
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Oggi mandiamo un chiaro messaggio sul fatto che non tollereremo comportamenti collusivi in alcun settore dei mercati finanziari", ha commentato la commissaria responsabile della concorrenza,
Margrethe Vestager. "Privati e aziende dipendono dalle banche per scambiare valute e effettuare operazioni in Paesi esteri. Le attività forex spot sono uno dei maggiori mercati mondiali, con miliardi di euro i volumi ogni giorno".
Secondo quanto scoperto dalla Commissione, le sei banche si sarebbero organizzate in due "cartelli", ribattezzati "
Three Way Banana Split" ed "
Essex Express" per accordarsi sugli scambi di 11 divise: euro, dollaro, sterlina britannica, yen, franco svizzero, dollaro canadese, dollaro australiano, dollaro neozelandese, corona danese, corona svedese e corona norvegese.
Tutto avveniva all'interno di
chat room ristrette a cui partecipavano i trader, che comunque si conoscevano direttamente: qui avvenivano gli scambi di informazioni su ordini dei clienti, volumi, valute coinvolte, anche su quali clienti specifici si posizionavano su determinate operazioni; sullo spread tra domanda e offerta; sulle posizioni aperte a rischio e le valute che servivano a ricoprirle e su altri dettagli delle loro strategie di trading.
Si tratta, secondo Bruxelles, di informazioni che davano posizioni di vantaggio importanti anche sulle tempistiche: in alcuni casi, tramite la cosiddetta tecnica dello "standing down", non si effettuavano operazioni per non interferire con quelle dei trader della chatroom.