(Teleborsa) - L
'escalation crescente di tensione tra
Teheran e Washington, dopo l’uccisione del Generale iraniano
Soleimani, preoccupa i mercati spingendo gli
investitori verso i beni rifugio, in fuga dagli
asset più rischiosi. Oggetto principale degli acquisiti di questi giorni è
l'oro, ai
massimi da aprile
2013. Osservato speciale anche il
petrolio, schizzato oltre i
70 dollari a ridosso dell'attacco militare in relazione a un possibile
futuro calo dell'offerta con un conseguente
rialzo dei prezzi.Da Moody’s arriva l’allarme: "Un duraturo conflitto" fra Stati Uniti e Iran causerebbe
"shock economici e finanziari" in grado di
"peggiorare le condizioni operative e di finanziamento". Lo afferma l'analista di Moody's
Alexander Perjessy, sottolineando che un "
prolungato conflitto avrebbe
potenziali conseguenze globali, in particolare tramite
gli effetti sul prezzo del petrolio".