(Teleborsa) -
Scende in campo per lo smart working l’Agenzia Nazionale per i Giovani, ente che si occupa della gestione dei maggiori programmi europei rivolti ai giovani, come
Erasmus+: Gioventù e Corpo Europeo di Solidarietà.
A partire da oggi, prende il via la fase sperimentale, che dà la possibilità a tutti i dipendenti di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, da casa, o in altro luogo.
per 6 giornate mensili.
L'Ente
incoraggerà l'uso di questa modalità fino al 15 marzo, ma l’iniziativa però è il frutto di un
percorso avviato nei mesi scorsi, prima dell’emergenza, attraverso la definizione di una
mappatura di tutti i processi telelavorabili, a seguito di un dialogo partecipativo con il personale.
"Smart Working vuol dire fiducia, efficienza e libertà. La sfida del lavoro senza vincoli fisici, anche per le PA, potrà dare risultati positivi perché favorisce il bilanciamento vita-lavoro, aumenta la qualità del lavoro e consente maggiore autonomia e flessibilità nell’organizzazione della propria vita", dichiara
Domenico De Maio, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani.
Per garantire un efficace lavoro a distanza l’Agenzia ha
implementato sistemi informatici capaci di garantire l’accesso per i dipendenti al computer dell’ufficio da remoto, l’utilizzo di un sistema di
videoconferenze aperto fino a 150 partecipanti.
Lo smart working è solo una parte della strategia dell’Agenzia Nazionale Giovani che sta puntando su
innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, sociale ed economica: già da diversi mesi ha eliminato la plastica al 100% ed ha digitalizzato al 90% i processi portando quasi a zero l’utilizzo della carta in ufficio.
Nel 2019 l’ente ha investito il 13% delle spese di servizi in strumenti digitali.