(Teleborsa) -
Chiesa, vita, tecnologia: un confronto che investe appieno il tempo di oggi, riproponendo una lettura dinamica della storia e della relazione fra la Chiesa ed il mondo. E' quanto emerso da una intervista al
Cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, alla testata
The Science of Where Magazine.it, diretta da Emilio Albertario.
"La
Chiesa non vive in una dimensione solo spirituale ma deve
calare lo spirituale nella storia", ha affermato il Cardinal Zuppi, spiegando che "la storia diventa, ed è, un elemento dialettico, di
confronto" in cui "scoprire i tanti semina verbi", ovvero i "segni dei tempi" che vanno letti e compresi per "vivere e annunciare il Vangelo". Uno di di questi segni - afferma - è la
pandemia che "pone alla Chiesa una domanda spirituale" e trova "una risposta" nell'enciclica Fratelli tutti.
Questo - sottolinea il Cardinale -
"è un tempo di grande trasformazione" ed anche "la Chiesa stessa vive al suo interno una grande trasformazione". "Papa Francesco - aggiunge - ha l'enorme vantaggio di avviare un
dialogo su tutti i temi, non c'è niente che non possa essere rivisto, capito, anche nel
riaffermare la verità di sempre".
Di qui il senso del binomio
verità-tradizione: "La tradizione - afferma - è spendere il talento, la verità che ci è stata affidata. La vera tradizione è sempre dinamica, non è mai inerte".
Per l'Arcivescovo di Bologna occorre
"colmare una distanza grande tra la
Chiesa e la
vita delle persone", evitando gnosticismo e pelagianesimo, permettendo "a tanti di riavvicinarsi alla visione della Chiesa". "È notevole come abbiamo riaperto il dialogo con tanti: senza dialogo, senza relazione, non c'è annuncio del Vangelo. Se si chiude, la Chiesa si ammala", afferma.
Un cenno anche alla
tecnologia che definisce
"una sfida enorme", perché "senza etica l'intelligenza artificiale può diventare terribile". Occorre dunque "avere delle
regole e evitare che la stessa diventi disumana". L'intelligenza artificiale è qualcosa che appartiene alla nostra realtà", afferma il Cardinal Zuppi, aggiungendo che "la Chiesa non può non misurarsi con questo fenomeno" ed occorre "allearsi" per
"governare ciò che, altrimenti, potrebbe andare contro l'uomo".