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Inside out

Emozioni al comando dei mercati, ma entro limiti prefissati

L'avidità è del resto mancata in tutto il rialzo successivo al 2008-2009, durante il quale il compratore finale, il pubblico, non si è mai fatto prendere dall'entusiasmo e ha regolarmente approfittato dei momenti positivi per vendere azioni e riscattare quote di fondi. Gli unici a essere avidi, in questa fase storica, sono i manager delle società che si indebitano aggressivamente per comprare azioni proprie. Per il momento, per fortuna, la maggior parte dei buy back è comunque effettuata da società che se li possono permettere.

Inside Out. GioiaÈ presto per dire che la fase dominata dalle emozioni è terminata. Nelle prossime due-tre settimane verremo sommersi dai dati sugli utili del terzo trimestre. Se saranno deludenti le borse torneranno a indebolirsi (senza però riavvicinarsi troppo ai minimi di agosto) per risalire comunque in vista di fine anno. Se gli utili saranno invece sorprendentemente positivi le borse saliranno di poco, per poi ridiscendere in vista di fine anno per accomodare il rialzo dei tassi americani, a quel punto inevitabile.

In un modo o nell'altro il 2015 andrà incontro al suo destino di anno piatto in America e solo moderatamente positivo in Europa e in Giappone. Un destino che stava scritto fin dall'inizio, dal momento che il 30 per cento di rialzo del 2014 si era appropriato di ogni possibile espansione dei multipli e considerando che gli utili di quest'anno, in America, saranno uguali a quelli dell'anno scorso.

Se il 2015 si concluderà invariato vorrà anche dire che sopra le pulsioni e le convulsioni dei mercati c'è ancora in funzione il metaprogramma delle banche centrali, che indirizzano tassi e borse secondo finalità macro. Oggi, come già in maggio ebbe a dire la Yellen, ulteriori rialzi sono inutili e potenzialmente pericolosi. Il mondo è però abbastanza fragile da fare considerare inopportuni anche ribassi gratuiti, non motivati dai fondamentali. E quindi, visto che America, Europa e Cina chiuderanno l'anno con scostamenti tutto sommato modesti rispetto alle previsioni iniziali, meglio stare tutti fermi.

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