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Que Sera, Sera

Il ritorno della strategia 60/40


Può realizzarsi uno scenario di questo tipo? In teoria sì, ma è meglio non lasciarsi trascinare troppo e considerare che l'approssimarsi della fine dell'anno obbliga i gestori a rincorrere il rialzo per presentarsi pienamente investiti (quando un mese fa, con Dimon che parlava della possibilità di tassi al 7 per cento, si era tutti piuttosto leggeri). La rincorsa al rialzo genera poi una narrazione di perfezione su tutti i fronti.

Il rischio rispetto a questa narrazione, per i prossimi 6-12 mesi, non è tanto una ripresa dell'inflazione, che potrà semmai rialzare la testa un po' più avanti. Il rischio è piuttosto nella crescita.

Immaginiamo uno scenario di questo tipo. La crescita globale tiene su questi livelli nei prossimi 6-9 mesi, mentre bond e azioni continuano a salire, ingolositi dalla prospettiva di una (lunga) serie di tagli dei tassi. Verso la fine del 2024, tuttavia, in clamoroso ritardo rispetto ai timori iniziali che lo collocavano già nel 2022, arriva un vero rallentamento. Questo coglie la borsa su multipli elevati proprio mentre la disinflazione ha tolto pricing power alle imprese e tagliato la crescita nominale degli utili. È evidente che, in questo scenario, avere bond in portafoglio costituirebbe un ottimo ammortizzatore del contraccolpo azionario.

Si dirà giustamente che sulla Fed ci saranno pressioni formidabili affinché l'economia americana arrivi in buona forma alle elezioni del prossimo novembre. Queste pressioni sono già ben percepibili e vedono molti membri del Fomc schierarsi su linee partitiche, con tre repubblicani che vogliono lasciare la porta aperta a ulteriori rialzi dei tassi, un centro con Powell e, in maggioranza, le colombe democratiche, cui va aggiunto Waller, che il mercato considera un falco (in quanto nominato da Trump) appena convertito, ma che in realtà è colomba già da parecchi mesi. Il pivot della Fed da restrittiva a neutrale, con i tre falchi all'opposizione, è insomma già acquisito, mentre le colombe preparano il terreno per il pivot da neutrale a espansiva già per la primavera.

Se la recessione, come crediamo, verrà evitata, bond e azioni hanno spazio per apprezzarsi nel 2024. Se il rallentamento sarà invece marcato i bond, come abbiamo visto, compenseranno l'azionario. Pesando le due ipotesi, un portafoglio 60/40 farà meglio di un portafoglio monetario. E poi sarà quel che sarà.
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