Facebook Pixel
Milano 10-mag
34.657,35 +0,93%
Nasdaq 10-mag
18.161,18 +0,26%
Dow Jones 10-mag
39.512,84 +0,32%
Londra 10-mag
8.433,76 +0,63%
Francoforte 10-mag
18.772,85 +0,46%

Quell'inizio di euforia che i problemi non porta via

La questione del tutto aperta è se queste prime e parziali indicazioni positive troveranno conferma anche nelle prossime settimane con dati analoghi ovvero se si tratta di piccoli elementi di segno contrario che non modificano nella sostanza un quadro che rimane a tinte nerissime. Basta, a tale proposito considerare i dati più recenti in tema di occupazione, consumi, investimenti e produzione per avere il polso della situazione attuale.

Un iniziale entusiasmo quasi generalizzato ha suscitato il recente G20, il cui esito finale a detta di molti commentatori è andato al di là di tutte le aspettative. Qualcuno, colto da un eccesso di enfasi, ha parlato addirittura di nuova Bretton Woods. A nostro modesto parere, fatti salvi alcuni aspetti sicuramente positivi, quali la riconsiderazione della centralità del ruolo del Fondo Monetario e la conseguente decisione di dotarlo di risorse adeguate per fronteggiare la crisi ovunque vi sia necessità di intervento, il summit ha partorito una serie di buoni propositi che devono tutti essere verificati alla prova degli strumenti e dei provvedimenti di attuazione che verranno adottati, in mancanza dei quali si rimarrà nel campo delle enunciazioni fini a se stesse.

A nostro avviso, i fattori che hanno scatenato la crisi rimangono tutti sul tappeto ed i problemi che ne sono derivati, sia per l'economia finanziaria che per quella reale, sono ben lungi dall'essere risolti. Si sono invocate nuove regole per il mercato del credito e dei capitali, maggiore trasparenza, chiarezza sui rischi impliciti, etica della responsabilità. All'orizzonte, al di là dei proclami, non si vede nulla di tutto ciò. La conseguenza è che il sistema bancario e finanziario globale, sommerso da buoni propositi ed affermazioni di principio, funziona esattamente allo stesso modo e con le stesse regole precedenti la crisi, i cui effetti hanno nel frattempo contribuito a marginalizzare fasce sempre più ampie di individui. La constatazione che le banche hanno ripreso (o non hanno mai smesso) a fare utili non ha alcun effetto consolatorio se non per quella ristrettissima minoranza di persone che individua nell'ottenimento di un effimero capital gain la principale motivazione della loro quotidiana esistenza.






Condividi
"
Altri Editoriali
```