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Gas, tutti soffiano sul fuoco

Ci attende una crisi geopolitica dai risvolti imprevedibili


In questi termini, la guerra in Ucraina è una prova di forza tra la strategia statunitense e quella della Russia, in cui la leva del gas viene usata cinicamente da entrambe le parti.

Gli Usa indeboliscono l'industria europea e la sua concorrenzialità basata sui bassi costi del gas fornito dalla Russia, che fin qui hanno consentito a Germania ed Italia di avere forti attivi commerciali nell'interscambio, costringendola alla ricerca di fonti energetiche alternative, a costi assai superiori a quelli pagati finora.

La Russia ha interesse a mantenere altissima l'incertezza sul gas e soprattutto a prolungarla il più possibile, per alzare il prezzo economico e sociale pagato dall'Europa per il sostegno politico, militare ed economico dato all'Ucraina e per aver accettato la adesione alla Nato di Svezia e Finlandia. Sarà un inverno durissimo in Europa, non solo per il freddo ed il buio, ma per le ricadute pesantissime sulle attività produttive, per le forniture spot centellinate, per le manutenzioni dei gasdotti per guasti imprevisti, per la possibilità che l'Ucraina faccia prelievi illegali dai gasdotti che attraversano il suo territorio per approvvigionarsi senza pagare legittimando ritorsioni da parte della Russia che li chiuderebbe. I governi europei si devono preparare al peggio dal punto di vista del consenso sociale e della situazione economica e finanziaria: l'obiettivo della Russia è creare una frattura nel fronte politico.

In Italia, dopo le elezioni anticipate del 25 settembre, sarà il nuovo governo a vedersi scaricare addosso tutte le tensioni: che sia responsabile o meno, non ha importanza. E' il solito gioco del cerino acceso che si passa quando ci si sta per bruciare: la vittoria del centrodestra che viene prefigurata nei sondaggi è una trappola già pronta: dopo sei mesi di inferno, a giugno del 2023, si tornerà nuovamente alle urne. Ne sono consapevoli, nel centrodestra, ma sono presi dalla sindrome dell'azzardo: "adesso o mai più!"

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