(Teleborsa) - Dalla moda, con il
caso della Poltrona Frau, all’alimentare si moltiplicano le operazioni di acquisizione dei gioielli del Made in Italy che trovano in questi settori le loro espressioni migliori.
Ad affermarlo è la Coldiretti che, alla Fieragricola di Verona e fino al 9 febbraio, presenterà la vetrina del "Made in Italy volato all’estero", dall’olio al vino, dalla carne ai formaggi, dalla pasta al riso, ma anche dai sughi pronti ai pelati.
Un fenomeno, quello della cessione di marchi storici del tessuto produttivo italiano, che interessa tutti i settori, dall’agroalimentare fino ai trasporti, con
Alitalia in procinto di passare agli sceicchi, ma anche la moda.
Prima della Poltrona Frau, c’era stata la
cessione dell’80% dell’azienda Loro Piana al gruppo francese LVMH per 2 miliardi di euro. Alla fine del mese di giugno 2013 la stessa multinazionale del lusso LVMH aveva acquisito una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale della
pasticceria Confetteria Cova proprietaria della società Cova Montenapoleone Srl, che gestisce la nota pasticceria milanese. La LVMH di Bernard Arnault aveva già in portafoglio
Bulgari ed è proprietario di Fendi, Emilio Pucci e Acqua di Parma mentre la sua rivale francese PPR di Francois-Henry Pinault controlla
Gucci, Bottega Veneta e Sergio Rossi.
Il colpo più grosso nell’alimentare, ricorda Coldiretti, i francesi lo hanno messo a segno nel 2011 con la Lactalis che è stata, invece protagonista dell’operazione che ha portato la Parmalat a finire sotto controllo transalpino, dopo aver già acquisito in passato la
Galbani, la
Locatelli e l’
Invernizzi.
Se nella moda gli emiri del Qatar si sono assicurati lo scorso anno lo storico marchio
Valentino, assieme alla licenza Missoni nel settore vitivinicolo quest’anno un imprenditore cinese della farmaceutica di Hong Kong, che ha acquistato per la prima volta un’azienda vitivinicola agricola nel
Chianti, terra simbolo della Toscana per la produzione di vino: l’azienda agricola Casanova - La Ripintura, a Greve in Chianti, nel cuore della Docg del Gallo Nero.
Il lungo elenco, continua con
altre cessioni di importanti marchi come la società Gancia, casa storica per la produzione di spumante; la
Fiorucci salumi passata alla spagnola Campofrio Food Group. Poi la Bertolli, venduta nel 2008 all’Unilever per poi essere acquisita dal gruppo spagnolo SOS. Lo stesso anno è stata ceduta anche Italpizza mentre nel 2003 ha cambiato bandiera anche la birra
Peroni, passata all'azienda sudafricana SABMiller. Negli anni Novanta, era stata la San Pellegrino ad entrare nel gruppo Nestlè e la Stock ad essere venduta alla tedesca Eckes A.G per poi essere acquisita nel 2007 dagli americani della Oaktree Capital Management. La stessa Nestlè possedeva già dal 1993 il marchio
Antica gelateria del Corso e addirittura dal 1988 la
Buitoni e la
Perugina.