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Draghi, bastano due parole. E lo spread va più giù

Economia
Draghi, bastano due parole. E lo spread va più giù
(Teleborsa) - Che questo fosse un periodo di grande calma per il temibile Spread è cosa evidente. Il differenziale di rendimento tra il BTP decennale italiano e il Bund decennale tedesco ha infatti passato indenne la staffetta al governo e reagito molto bene all'insediamento del nuovo Premier Matteo Renzi.

Ma la vera ciliegina sulla torta è arrivata ieri in occasione della conferenza stampa di Mario Draghi dopo la riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea.

Il Presidente dell'Eurotower ha chiuso ad un imminente nuovo taglio dei tassi ma aperto a un quantitative easing, ossia all'acquisto di titoli da parte della BCE. Più o meno quello che hanno fatto massicciamente (e con successo) Federal Reserve, Bank of England e Bank of Japan per accelerare la ripresa dopo la crisi del 2008.

L'ipotesi di stimoli, diventata tangibile (ora ha anche l'endorsement della purista Bundesbank), ha mandato in visibilio gli investitori e ampliato i segnali di distensione.

Inevitabile, dunque, un nuovo rientro dello Spread in zona 160 punti, livello che non si vedeva da ben tre anni.

Questo calo è anche il frutto della discesa del rendimento del BTP decennale tricolore sul mercato secondario, attualmente al 3,24%.
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