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La Federal Reserve torna "colomba" e rassicura sui tassi

Economia
La Federal Reserve torna "colomba" e rassicura sui tassi
(Teleborsa) - Il temuto rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti potrebbe essere più lontano di quanto recentemente si ipotizzasse, stando a quanto emerso dalle Minutes dell'ultimo incontro del FOMC del 18-19 marzo scorso.

In quell'occasione, la Fed aveva proseguito il "tapering", tagliando l'importo di acquisto assets di altri dieci miliardi a 55 miliardi di dollari, ma rivedendo anche al ribasso le previsioni di cresciuta dell'economia a stelle e strisce ed aggiornando la "forward guidance" (la linea di condotta e le strategie di politica monetaria). In particolare, le decisioni erano state sganciate da raggiungimento d un target di disoccupazione al 6,5%, lasciando aperta la porta ad una serie di altri fattori chiave per saggiare la salute dell'economia.

Il discorso del nuovo Presidente Janet Yellen, alla sua prima riunione ufficiale in capo al FOMC, aveva letteralmente gettato nel panico i mercati, poiché la "colomba" in capo della banca centrale americana aveva affermato che si sarebbe potuto pensare ad un aumento dei tassi di interesse circa sei mesi dopo la fine del "tapering", prevista per il prossimo autunno.

In realtà, diversi membri del FOMC hanno recentemente corretto la portata di queste rivelazioni, affermando che l'aumento del costo del denaro, atteso nel 2015, non è stabilito a priori ma dipenderà dall'evoluzione della congiuntura. Affermazioni queste che ben si accordano con quanto emerso ieri dai verbali del FOMC, il comitato di politica monetaria della Fed, che rivelano lo scetticismo di diversi membri su un affrettato aumento dei tassi di interesse.

La politica della Fed resta, dunque, fortemente accomodante, nonostante siano stati fatti molti passi avanti nel mercato del lavoro. La conferma è giunta anche dai recenti dati sulla disoccupazione. Anzi, Le Minutes rivelano che prima della riunione ufficiale c'è stato un incontro ufficioso, quasi "segreto", dei banchieri americani, che si sono detti preoccupati per gli effetti della decisione. Alcuni membri hanno quindi tenuto ad inserire nei verbali l'assicurazione che "il cambio della forward guidance non implica un'impostazione meno accomodante della politica monetaria".

I mercati, questa volta, hanno ben recepito questi chiarimenti ed hanno accelerato dopo la pubblicazione delle Minutes. Wall Street ha chiuso il rally con il Nasdaq in rialzo dell'1,72%, il Dow Jones dell'1,11% e lo S&P 500 dell'1,09%.
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