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Countdown alla catastrofe: solo 17 anni per rimediare

Ambiente, Sostenibilità
Countdown alla catastrofe: solo 17 anni per rimediare
(Teleborsa) - Nuovo allarme dall'Intergovernmental Panel on Climate Change, dopo l'avvertimento lanciato dal panel intergovernativo il 31 marzo scorso (guarda la fotogalley Economia di una catastrofe ), in cui si mettevano in luce le conseguenze del riscaldamento globale sull'ambiente e sull'economia.

Questa volta l'IPCC è stato lapidario: la direzione è sbagliata, mancano solo 17 anni alla catastrofe completa. E' quanto emerge da un rapporto stilato dall'organizzazione, presentato a Berlino nel corso del weekend, da cui emerge che nel decennio che va dal 2000 al 2010, le emissioni di gas serra sono aumentate a ritmi più forti dei tre decenni precedenti.

Ogni anno viene infatti immessi nell'atmosfera 1 miliardo di tonnellate di gas serra, nonostante i ripetuti sforzi dei governi per contenere le emissioni dannose, gli accordi internazionali siglati in tal senso e la presa di coscienza dei Paesi occidentali.

In effetti, se Paesi come gli Stati Uniti e l'Europa hanno tentato di incamminarsi nella direzione di un'economia sostenibile, non solo sotto il profilo crescita, ma anche nel rispetto dell'ambiente, non è così per diversi Paesi Emergenti, miopi e sordi a questo genere di sollecitazioni. Uno dei casi eclatanti è la Cina, con Pechino che è diventata pressoché invivibile. (Per saperne di più guarda la fotogallery Terra, pianeta violentato, una rassegna dei casi più eclatanti di cecità ambientale.

Secondo gli esperti di ambiente resta proprio poco al D-day, giacché bisognerebbe ridurre le emissioni del 40% (meglio del 70%) entro il 2050 per riuscire a centrare l'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura di 2 gradi. Tradotto in pratica, bisognerebbe attuare un radicale trasferimento dai combustibili fossili alle energie rinnovabili nell'arco dei prossimi 17 anni, altrimenti nel 2100 le temperature sarebbero più alte di 3,7-4,8 gradi.

L'alternativa? L'IPCC ha analizzato vari scenari, ma il più probabile sembra quello che profila una desertificazione del pianeta ed una guerra per l'accaparramento dell'acqua, senza considerare che l'innalzamento delle temperature ed il conseguente scioglimento dei ghiacci aumenterebbe i rischio di catastrofi per le terre emerse costiere.
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