(Teleborsa) - Prove tecniche di dialogo tra PD e cinque stelle.
L'incontro di ieri sulle riforme tra le delegazioni del Partito Democratico e il MoVimento 5 stelle comincia a dare alcuni risultati con Renzi che apre la porta al confronto sulla legge elettorale non senza dettare alcune condizioni.
Dopo l'apertura del Movimento guidato da Beppe Grillo a dialogare con il PD per mettere in piedi una nuova legge elettorale, i due partiti si sono dati appuntamento ieri su proposta di Renzi che, la scorsa settimana
aveva accelerato sui tempi di questa colloquio volto a mettere in in luce riforme e legge elettorale.
Presente a sorpresa, all'incontro il Premier
Matteo Renzi che ieri ha vestito i panni di
segretario del PD ed è stato accompagnato da alcuni esponenti del suo partito:
Zanda, Speranza, Serracchiani e Guerini. La delegazione del M5S era formata da
Di Maio, Toninelli, Brescia e Buccarella, mentre il grande assente, è stato il leader dei pentastellati
Beppe Grillo che aveva già lasciato Roma, dopo che nei giorni scorsi aveva avuto colloqui con i "suoi" in vista del meeting.
In focus il
"Democratellum", la legge elettorale proposta dal Movimento 5 Stelle che Renzi ha detto di ritenere "molto interessante sotto tanti aspetti ma gravemente deficitario sotto il profilo della governabilità".
Il Premier ha dettato le sue condizioni per proseguire nel dialogo. In primis "la disponibilità del M5S a studiare un correttivo che consenta a chi vinca di governare. Ora la palla passa al Movimento cinque stelle che, prima di un altro incontro, ha chiesto e ottenuto, una proroga del termine per la presentazione degli emendamenti al Senato sulle riforme, fino a stamattina alle 11.00.
Soddisfatto Beppe Grillo per l'esito dell'incontro "come del resto" soddisfatti "lo siamo tutti noi" ha fatto sapere Danilo Toninelli.