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Dall'Italicum al Democratellum: ecco la legge elettorale Made in M5S

Politica
Dall'Italicum al Democratellum: ecco la legge elettorale Made in M5S
(Teleborsa) - Una legge elettorale migliore dell'Italicum, in grado di assicurare la rappresentatività del Parlamento e rafforzare il rapporto tra eletti ed elettori.

E' il Democratellum, la riforma del sistema di voto delineata dal Movimento 5 Stelle in alternativa a quella nata dal patto tra PD e Berlusconi che, secondo i pentastellati, non è valida in quanto ripropone i profili di incostituzionalità del Porcellum (ossia premio di maggioranza abnorme e impossibilità per i cittadini di esprimere la propria preferenza).

Quali sono le caratteristiche salienti del Democratellum? Premesso che è "il frutto di un intenso lavoro portato avanti da decine di migliaia di cittadini che per mesi hanno contribuito direttamente a determinarne le caratteristiche", come spiegano i deputati pentastellati in una lettera aperta al Premier Renzi postata sul blog di Beppe Grillo, si tratta di un sistema proporzionale in circoscrizioni di dimensioni intermedie che, pur essendo sensibilmente selettivo, grazie alla formula del divisore corretta, consente l'accesso al Parlamento anche alle forze politiche piccole.

Inoltre, prevede la possibilità per gli elettori non solo di esprimere un voto di preferenza, ma anche di penalizzare i candidati sgraditi, favorendo in questo modo una più diretta responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori.

Il Democratellum favorisce la governabilità, senza presentare profili di incostituzionalità, limitando la frammentazione dei partiti e avvantaggiando le forze politiche maggiori.

Non richiede coalizioni preelettorali evitando così che i partiti debbano "annacquare la propria proposta elettorale a causa di alleanze tattiche obbligate, che, nell'esperienza italiana, si sono rivelate meri espedienti elettorali incapaci di reggere alla prova del governo del Paese".

Sulla base della proposta del Movimento 5 Stelle, inoltre, una forza politica che ottenga un deciso consenso elettorale potrà governare anche da sola, senza che sia necessario raggiungere la maggioranza assoluta dei voti, si legge ancora sul blog, dove si precisa che non si tratta infatti di un proporzionale puro, bensì di un sistema che consente a una forza politica che ottenga attorno al 40% dei consensi di avere oltre il 50% dei seggi.

A questo punto la palla passa a Renzi, al quale i grillini hanno chiesto di fissare un incontro in streaming per discutere della questione, anche alla luce dell'inattesa apertura di Grillo al PD.
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