(Teleborsa) - Un partito aperto a tutti, in grado di superare il 50% dei consensi grazie anche all'
Italicum. E' così che Matteo Renzi immagina il nuovo PD, forte del
trionfo alle elezioni europee di maggio.
Qualche accenno in merito, il Premier lo ha fatto ieri, in occasione della
direzione dei dem , precisando subito che la riforma del partito non si fa in pochi giorni.
Il grosso, probabilmente, emergerà in occasione della
Leopolda, l'antica stazione di Firenze ormai palcoscenico fisso delle convention dell'ex sindaco di Firenze, che prenderà il via nel fine settimana, per il quinto anno consecutivo.
Non tutti guardano di buon occhio questa kermesse, però. Tra gli scettici figura la solita
minoranza del PD, in particolare
Cuperlo, secondo il quale la Leopolda rischia di diventare il
partito parallelo di Renzi.
"Se tu costruisci e rafforzi un partito parallelo, scegli un particolare modello di partito che si porterà appresso gli altri vagoni e noi non andremo verso un partito-comunità ma verso una confederazione", le sue considerazioni.
Ma il Presidente del Consiglio, che già strizza l'occhio al possibile
ingresso nel PD degli scontenti di SEL e Scelta Civica, non ne sembra turbato. "La Leopolda è uno straordinario spazio di libertà e bellezza della politica e continuare a drammatizzarla ci fa perdere un'occasione", ha risposto il Presidente del Consiglio, aggiungendo: "Ragazzi, venite. Non sabato, che ho capito che avete altro da fare". In questo caso il riferimento è alla
manifestazione della CGIL contro il
Jobs Actalla quale dovrebbero partecipare anche gli scontenti del PD.