Facebook Pixel
Milano 26-apr
34.249,77 +0,91%
Nasdaq 26-apr
17.718,3 +1,65%
Dow Jones 26-apr
38.239,66 +0,40%
Londra 26-apr
8.139,83 +0,75%
Francoforte 26-apr
18.161,01 +1,36%

S&P: ecco perché non alziamo i rating in Eurozona nonostante i tassi bassi

Economia
S&P: ecco perché non alziamo i rating in Eurozona nonostante i tassi bassi
(Teleborsa) - Perché le agenzie di rating non alzano i giudizi sui Paesi dell'Eurozona ora che i tassi di interesse sui titoli di Stato sono ai minimi storici?
La risposta è più semplice di quanto si creda: perché i tassi di interesse non sono un elemento fondamentale nel giudizio sulla solidità di un Paese. Almeno secondo Standard & Poor's, che oggi ha pubblicato un articolo nel quale ricorda che in effetti, escludendo la Grecia che è un caso particolare, tra il 2011 e il 2012 Irlanda e Portogallo avevano perso l'accesso al mercato mentre Stati come Spagna e Italia dovevano riconoscere interessi del 7%. Oggi invece questi Paesi possono collocare bond decennali sul mercato primario con interessi tra l'1 e il 2%.

In base alla metodologia che S&P applica per la definizione dei rating, i tassi di interesse pagati da un Governo sul debito pubblico incidono per appena il 4%.

L'agenzia rileva inoltre che i tassi di interesse possono essere volatili e in generale rappresentano un criterio poco significativo sui fondamentali del credito.

Infine i rendimenti molto bassi oggi non sono l'effetto di un rafforzamento della solidità finanziaria ma sono determinati da strumenti non convenzionali di politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea.

Ecco spiegato perché, almeno nell'immediato periodo, Standard & Poor's non ipotizza un innalzamento dei rating dei paesi del club dell'euro.
Condividi
```