(Teleborsa) - La
Commissione europea ha approvato, in quattro decisioni distinte, i
piani di risoluzione di quattro banche italiane ritenendoli conformi alle norme UE sugli aiuti di stato. L'intervento del fondo di risoluzione dell'Italia- secondo Bruxelles - consentirà l'ordinata risoluzione delle banche preservando la stabilità finanziaria.
La Commissione Europea ha giudicato i piani di risoluzione della
Banca delle Marche, della
Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, della
Cassa di Risparmio di Ferrara e della
Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti (la cui quota combinata rappresenta approssimativamente l'1% del mercato italiano)
conformi alle norme UE in materia di aiuti di stato.
In particolare la Commissione ha considerato che il
piano italiano di ricorrere al fondo di risoluzione nazionale, approvato dal governo su proposta della Banca d'Italia e del Ministero dell'Economia,
"minimizza la necessità di aiuti di stato senza falsare indebitamente la concorrenza, preservando la stabilità finanziaria. I depositi rimarranno interamente protetti".
"Le decisioni della Commissione consentono l'uscita ordinata delle banche, riducendo al minimo l'uso dei fondi pubblici e le distorsioni della concorrenza derivanti dalle misure", ha sottolineato la Commissaria europea per la Concorrenza
Margrethe Vestager.
"È cruciale - ha agigunto - che siano
azionisti e creditori subordinati a farsi carico dei costi e delle perdite dei fallimenti bancari piuttosto che i contribuenti. Accolgo inoltre la decisione dell'Italia di usare gli strumenti di risoluzione bancaria per la prima volta in Italia, in modo di far fronte alla situazione di queste banche dissestate preservando la stabilità finanziaria."