(Teleborsa) - Per
il governo giapponese l'economia del paese presenta dei punti deboli, ma conferma le proprie stime di crescita, affermando che
l'economia si sta riprendendo moderatamente.
Nel consueto rapporto economico mensile,
l'esecutivo ha tagliato le previsioni sugli investimenti avvertendo sulle difficoltà di alcuni settori, in particolare la produzione e le esportazioni.
Il Giappone, secondo gli ultimi aggiornamenti dell'Istituto di ricerca economica e sociale del
Cabinet Office giapponese, è tornato a far rima con
recessione. Per la seconda volta, da quando il
premier Shinzo Abe assunse il potere nel dicembre 2012,
l'economia nipponica è tornata in negativo, mettendo pressione la banca centrale guidata dal governatore Kuroda a intervenire per stimolare la crescita. Ma
alla Bank of Japan c'è chi pensa che
il Giappone non sia a rischio deflazione. Un membro votante della BoJ, infatti, ha escluso la necessità di ulteriori stimoli all'economia, affermando che il paese, tornato in recessione tecnica, non rischia la deflazione.
Al di là dell'outlook positivo, ma prudente, fornito dal governo giapponese, è giunto stamane un altro segnale negativo sulla crescita del paese. A settembre, la
stima finale dell'indice anticipatore del Giappone ha registrato un declino, segnando la lettura peggiore dal gennaio del 2013.