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Faccia a faccia tra Nicastro ed i sindacati delle banche salvate

Il presidente delle quattro good bank ha assicurato che la vendita dei quattro istituti di credito avverrà "prima dell'inizio dell'estate", "tutte insieme o a spezzatino" a "seconda delle manifestazioni di interesse che arriveranno nelle prossime settimane"

Economia
Faccia a faccia tra Nicastro ed i sindacati delle banche salvate
(Teleborsa) - Si è svolto presso la sede di Banca Marche il primo incontro tra il presidente delle quattro banche salvate dal governo, Roberto Nicastro, e i segretari generali delle cinque sigle del credito per discutere della situazione di lavoratori, risparmiatori e investitori coinvolti nella crisi di Banca Marche, Etruria, CariFerrara e CariChieti.

Il presidente delle quattro good bank ha assicurato che la vendita dei quattro istituti di credito avverrà "prima dell'inizio dell'estate", "tutte insieme o a spezzatino" a "seconda delle manifestazioni di interesse che arriveranno nelle prossime settimane".

Parzialmente soddisfatti i segretari generali della Fabi, Lando Maria Sileoni, e della Uilca Massimo Masi, che hanno "chiesto tutele occupazionali per i lavoratori delle quattro banche e per quelli delle società satellite", poiché "la tutela occupazionale è prioritaria". "Constatiamo però con sconcerto - ha sottolineato il sindacalista della Fabi - che le posizioni vecchie, ottuse e stantie di alcuni ex-commissari e oggi amministratori dei quattro istituti vanno in una direzione opposta rispetto a quelle espresse da Nicastro. Dagli amministratori delegati non è stata spesa una parola riguardo alla necessità di espellere dalle banche quei dirigenti che hanno portato gli stessi istituti sull'orlo del collasso, come ad esempio la Cassa di risparmio di Chieti. Anzi, il problema è stato completamente rimosso". "Durante l'incontro - ha aggiunto Sileoni - abbiamo denunciato inoltre che gli attuali amministratori delle quattro banche hanno lasciato completamente soli i lavoratori bancari di fronte alle quotidiane minacce subite. Non una presa di posizione è stata da loro manifestata a tutela dei lavoratori bancari, che hanno venduto prodotti finanziari perché decisi dalla politica aziendale delle vecchie direzioni generali".
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