(Teleborsa) -
L'attività dei servizi negli Stati Uniti è risultata ancora in espansione a luglio, ma il tasso di crescita del settore resta ancora
modesto e lontanissimo dai picchi post crisi e non supporta l'aspettativa di un
aumento dei tassi da parte della Fed a settembre.
L'indice
PMI dei servizi elaborato da
Markit, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, è stato
rivisto al rialzo a 51,4 punti dai 50,9 della stima preliminare, riportandosi sullo
stesso livello di giugno. Il dato risulta così
superiore alle attese degli analisti, che indicavano un livello di 51 punti. Di conseguenza, l'
indice composito, che tiene conto anche della variazione del
PMI manifatturiero si attesta a
51,8 punti, risultando in aumento dai 51,2 precedente.
L'indice, pur restando sopra la soglia dei 50 punti, che denota espansione dell'attività, segnala ancora una
crescita moderata del settore terziario.
Secondo il capo economista di Markit,
Chris Williamson, il dato di luglio implica che la
crescita del PIL americano nel terzo trimestre non sarà molto lontana dall'1% e quindi non supporta l'attesa di un rialzo dei tassi a settembre, mentre è più probabile una mossa a dicembre del FOMC.
Alle stesse conclusioni si arriva con l'indice ISM non manifatturiero, l'altro dato diffuso dall'Istitute for Supply Management, che viene
indicato in ribasso a 55,5 punti dai 56,5 di giugno e sotto i 56 attesi dagli economisti. Fra le sue componenti, emerge un deterioramento degli affari (a 59,3), dell'occupazione (a 51,4) e dei prezzi (a 51,9).