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Good banks, interrogazione alla Camera su possibile acquisizione da parte di un istituto terzo a prezzo ridotto

Copertura delle perdite da parte di Cassa Depositi e Prestiti.

Politica
Good banks, interrogazione alla Camera su possibile acquisizione da parte di un istituto terzo a prezzo ridotto
(Teleborsa) - La vicenda delle quattro good banks salvate e messe in vendita dal Governo arriva nelle aule parlamentari. In un'interrogazione l'onorevole Paglia (SI SEL) ha chiesto al Ministro dell'economia e delle finanze Padoan a che punto è la vendita delle quattro banche salvate (Banca Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca Marche CariChieti).

Attualmente Ubi Banca sembra essere interessata all'acquisizione di tre delle quattro banche e precisamente Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti, ma non senza aver soddisfatto la condizione impostale dalla BCE che prevede un aumento del proprio capitale pari a 600 milioni di euro (cioè il 30% dell’attuale capitalizzazione di mercato dell'istituto).

Da parte sua Ubi Banca ha tenuto a precisare che il suo eventuale interesse nei confronti dei tre istituti dipende dal valore aggiunto che un loro acquisto potrebbe dare ai suoi azionisti. Strettamente connesso alla vicenda è il problema del finanziamento del fondo di risoluzione, che attualmente è l'azionista delle quattro nuove banche essendo stato finanziato con un prestito per un valore pari a 1,6 miliardi di euro complessivi concesso proprio da Unicredit, Intesa San Paolo e Ubi Banca e garantito dalla Cassa depositi e prestiti. Prestito che, secondo gli accordi, avrebbe dovuto essere rimborsato grazie ai proventi della cessione degli asset e della vendita dei crediti delle quattro banche sottoposte a procedura di risoluzione.

Qualora Ubi Banca procedesse all'acquisto di tre delle quattro banche l'incasso del Fondo sarebbe praticamente nullo, con l’offerta della ex popolare lombarda che si configurerebbe di fatto come un nuovo salvataggio delle stesse ed un'offerta economica prossima allo zero. La suddetta circostanza renderebbe di fatto impossibile rimborsare il prestito da 1,6 miliardi, lasciando a qual punto aperte due strade: far scattare la garanzia della Cassa depositi e prestiti oppure ricorre ad un'ulteriore soluzione di sistema e chiedere un nuovo finanziamento al sistema bancario, già compromesso dalla vicenda del Monte dei Paschi ed il necessario rafforzamento patrimoniale di Unicredit.

Fatte queste premesse, l'onorevole ha chiesto al Ministro delle Finanze risulti possibile e praticabile una soluzione che preveda l'acquisizione da parte di un istituto terzo a prezzo ridotto e la copertura delle perdite da parte di Cassa Depositi e Prestiti.




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