(Teleborsa) - La Russia sta considerando di valutare l'offerta presentata dall'OPEC ovvero di congelare o tagliare la produzione di petrolio. E' quanto ha affermato il
presidente russo, Vladimir Putin che auspica il raggiungimento di un accordo definitivo per il congelamento dell'output, a novembre.
"Sosteniamo la recente iniziativa dell'OPEC per fissare i limiti di produzione e speriamo che questa idea sia inclusa in accordi specifici nel corso della riunione, nel mese di novembre, in modo da dare così un segnale positivo ai mercati e agli investitori".
Le dichiarazioni di Putin, in occasione del
World Energy Congress in corso a Istanbul, stanno dando linfa alle
quotazioni di greggio che tornano a crescere. Il
Brent sale dello 0,58% a 50,1 dollari al barile mentre il
WTI balza dell'1,47% a 50,54 dollari.
I Paesi produttori stimano di trovare la quadra su un taglio alla produzione, nel prossimo incontro in calendario a fine novembre. L'obiettivo è scendere nel range tra 32,5 e 33 milioni di barili al giorno dall'attuale livello di 33,6 milioni.
In mattinata i prezzi dell'oro nero viaggiavano al ribasso, complice l'allentarsi della speculazione sul taglio dell'offerta di petrolio. A smorzare le aspettative di una riduzione dell'output erano state le dichiarazioni del
ministro dell'Energia saudita Khalid al-Falih che aveva suggerito all'OPEC di non intervenire con un taglio troppo drastico.