(Teleborsa) -
Gli Stati Uniti potrebbero ricadere in recessione nell'arco dei prossimi 4 anni. E' questa la sentenza lapidaria di un sondaggio del
Wall Street Journal condotto fra gli economisti.
In vista dell'elezione del nuovo Presidente americano, al quale si aprono le due alternative della recessione e dell'espansione, il sondaggio rivela che
il 60% degli economisti scommette su una nuova recessione nell'arco del prossimi 4 anni. La
probabilità è più bassa (20%) se si considera l'arco temporale di
un anno, ma cresce all'allungarsi dello scorcio temporale. Quanto alle cause più probabili, la maggior parte degli economisti ritiene che potrebbe avvenire sulla scia di un
rallentamento dell'economia mondiale.
Non sarà il nuovo inquilino della Casa Bianca a causare questo rallentamento, bensì la constatazione che l
'economia americana non è mani cresciuta per più di un decennio senza incontrare una nuova fase di rallentamento: sarà la
fine del ciclo o un
"errore" della Federal Reserve o qualche
shock esterno a causare un nuovo collasso dell'attività.
L'attuale fase espansiva è iniziata nel 2009, sulle ceneri della crisi finanziaria, e si tratta del più lungo periodo di crescita dal 1854. Tuttavia,
gli Stati Uniti crescono ad un tasso del 2,1% annuo, il più lento dalla seconda guerra mondiale. In effetti,
negli ultimi verbali della Fed è scritto che alcuni membri hanno lanciato un allarme sulle prospettive di crescita dell'economia, paventando anche una recessione.
Di fronte a questo scenario cosa farà il nuovo Presidente? Questo è un altro elemento di
incertezza, sia perché non è certo chi vincerà fra Clinton e Trump, sia perché le loro idee politiche al riguardo sono molto differenti e con ricadute diverse sull'economia.