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Consultazioni Quirinale, Mattarella alle prese con i grandi partiti. Scoppia il caso MPS che mette fretta

Terzo giorno di consultazioni per il Presidente Sergio Mattarella: sentiti i partiti più piccoli ora è il turno di Forza Italia, Pd e M5S e glialtri grandi partiti. Il no della BCE a Banca MPS rende opportuna una risposta rapida

Economia, Politica
Consultazioni Quirinale, Mattarella alle prese con i grandi partiti. Scoppia il caso MPS che mette fretta
(Teleborsa) - Il Presidente, Sergio Mattarella, è ancora al lavoro per formare un nuovo governo, dopo le dimissioni di Matteo Renzi per il fallimento al Referendum. A complicare il suo lavoro e rendere opportuna una risposta in tempi brevi è sopraggiunto il caso MPS dopo che la BCE si è espressa negativamente sulla proroga dell'aumento di capitale.



Dopo aver aperto le consultazioni giovedì 8 dicembre, incontrando i Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, e il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Capo dello Stato ha avviato l'ascolto dei leader dei vari schieramenti politici.

Oggi sabato 10 è il turno dei grandi schieramenti politici (Forza Italia, M5S e Pd). I colloqui a partire dalle 11 si svolgeranno fino alle 18. Saranno ascoltati anche Si-Sel, Ala di Denis Verdini ed Ncd di Angelino Alfano.

Venerdi ha consultato i "piccoli" partiti, quelli numericamente più limitati: il giro di consultazioni è iniziato con IdV, che si è detto favorevole ad un governo di unità nazionale per fare la riforma elettorale e poi andare a nuove elezioni. Per il voto subito si è espressa anche Giorgia Meloni di FdI.

Svp denuncia che votare con l'Italicum è "impraticabile" e sollecita una immediata modifica della legge e, a seguire, nuove elezioni. A favore di una modifica "prima" della legge elettorale si sono espressi anche Pippo Civati di Alternativa Libera, Gal, Flavio Tosi di Fare e Guglielmo Vaccaro di Idea.

L'idea di un Governo di scopo piace a Riccardo Nencini di Psi, mentre Rocco Buttiglione di Udc si focalizza sulla necessità di cambiare la legge in senso maggioritario.

Le ipotesi al vaglio del Capo dello Stato, che vorrebbe concludere entro lunedì 12 dicembre, sarebbero tre: un Renzi bis; un Governo a obiettivi sotto la regia del Ministro Padoan; un Governo che possa arrivare a scadenza naturale della legislatura, nel 2018, capitanato dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni oppure dal Presidente del Senato Pietro Grasso.

In realtà, l'ipotesi Gentiloni e ora la più quorata dopo lo scoppio della crisi MPS.

Il Presidente Mattarella è alla ricerca di un Governo che possa modificare la legge elettorale. Legge che, oltretutto, il prossimo 24 gennaio dovrà passare sotto le forche caudine della Corte Costituzionale. I giudici della Consulta dovranno, infatti, pronunciarsi sulla costituzionalità o meno di quel tanto contestato "Italicum", tra l'altro "confezionato" solo per l'elezione della Camera dei Deputati, avendo considerato il Senato ormai "superato" dalla Riforma. Riforma appunto clamorosamente bocciata dal voto popolare dei giorni scorsi.


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