(Teleborsa) - Le
25mila cattedre rivendicate dal Miur al Mef erano solo
frutto di un errore di calcolo prodotto dallo stesso Ministero dell’Istruzione: nella circolare degli organici, la cui pubblicazione è prevista entro una settimana, le cattedre da spostare in organico di diritto
sono meno della metà di quelle indicate dal Dicastero di Viale Trastevere.
Anief aveva previsto tutto, anticipando come sarebbero andate a finire le cose: sia con la conferma sostanziale delle 100mila supplenze annuali, sia con il mancato svuotamento delle GaE. C’è poi un altro dato che lascia a dir poco perplessi: nei 9.600 posti da trasformare sono compresi 2.200 dei licei musicali e appena 2.000 per il
sostegno. A fronte, in quest’ultimo caso, di oltre
52mila posti liberi.
"Eppure solo qualche giorno fa il Consiglio di Stato ha stabilito che scuole e Mef non possono negare, per esigenze di mero contenimento della spesa pubblica, l’effettiva fruizione delle ore di sostegno e di tutte le altre misure di assistenza previste per legge nei confronti degli alunni con disabilità - commenta
Marcello Pacifico, Presidente del sindacato della scuola - evidentemente, siamo rimasti fermi alla logica contabile imposta dal Ministero dell’Economia. Con le necessità della scuola ancora una volta schiacciate e messe da parte. Noi, francamente, come sindacato abbiamo le tasche piene di questo modo di risolvere i mali della scuola. Perché a settembre assieme alle
100mila supplenze ci ritroveremo con una
miriade di docenti sempre meno titolari di cattedra, a insegnare materie che conoscono appena e sballottati anche su tre scuole, oltre alla scandalosa reggenza di quasi 2mila istituti e tutti i problemi derivanti da un algoritmo segreto che anche nel 2017 promette nulla di buono".
Il giovane sindacato ricorda che
sono ancora aperti i ricorsi per essere stabilizzati, per vedersi assegnati gli scatti di anzianità del personale di ruolo, anche durante il periodo di precariato, per ottenere le mensilità di luglio e agosto in tutti quei casi in cui ai docenti si assegna una supplenza annuale fino al 30 giugno dell’anno successivo, anziché sino al 31 agosto, pur in presenza di posti liberi.
Anief ricorda che quella del
precariato è una situazione ormai sotto gli occhi pure di Bruxelles, che ha già più volte bacchettato l’Italia, rivendicando la
mancata adozione della direttiva n. 70/1999 e di tutte le norme che ne conseguono. E che quindi non si possono confermare, in presenza di posti liberi, le supplenze oltre i 36 mesi. Il concetto è stato ribadito a fine marzo da
Cecilia Wikström,
Presidente della Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo, al termine del confronto tra le parti interessate sulla mancata adozione della Direttiva Ue sulla stabilizzazione del personale pubblico con 36 mesi di servizio svolto. Dopo le posizioni espresse
anche dai legali Anief, la Presidente "si è detta fortemente delusa delle giustificazioni mosse dai rappresentanti italiani; ha chiesto loro formali e dettagliati ragguagli, da presentare subito dopo l'estate, all'interno di un'adunanza plenaria per il Parlamento Europeo".