(Teleborsa) -
C'è un accordo (più politico che operativo) sul tema dei migranti fra i leader europei. Il vertice di ieri fra Germania, Francia, Italia e Spagna,
che segue quello di Tallin a luglio, si è concluso senza una decisione vera e propria, ma con un
accordo di principio importantissimo: il riconoscimento che i
flussi migratori "destabilizzano" l'Europa e la necessità di
attuare azioni concrete a breve contro i trafficanti di uomini.
Come detto,
l'accordo è più che altro politico, non era quella la sede per stanziare fondi, che peraltro già esistono, o prendere decisioni di carattere operativo.
Il vertice di Parigi su Libia a gestione dell'emergenza migranti ha però avuto un grande risultato, quello di
inquadrare i flussi migratori in un'ottica ben più ampia, coinvolgendo oltre ai leader europei anche i capi di Stato e di governo di Paesi del centro Africa come
Niger e Ciad e il
Premier libico Fayez al-Sarraj.
Dall'incontro è emersa l'esigenza di andare oltre i Paesi più direttamente coinvolti, il riconoscimento che
l'Italia va aiutata, seguendo il problema sui confini e sulle rotte migratorie e
stabilizzando la Libia ed i risultati ottenuti dall'accordo con Tripoli. Dal vertice è emerso infatti che grazie all'intesa con la Libia
gli sbarchi sono crollati del 68% fra il 1° luglio ed il 25 agosto.
"Esprimiamo gratitudine nei confronti dell’Italia per la formazione e la dotazione della Guardia costiera libica che ha già permesso di salvare molti migranti", ha affermato ieri il Premier libico al-Sarraj.