(Teleborsa) - Non sono bastate le parole del nuovo presidente della
BCE Christine Lagarde, nel suo secondo intervento ufficiale, né i miglioramenti dell'attività manifatturiera europea a tirare su
le contrattazioni del Vecchio Continente che chiudono con un rialzo moderato. Il sentiment degli investitori continua a concentrarsi lì, sulle traballanti vicissitudini che investono le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
La faida dei dazi, iniziata più di un anno fa tra le due superpotenze, rimane il market mover primario per i mercati globali che attendono l'arrivo della firma della "fase 1" dell'accordo tra Xi Jinping e Donald Trump. Al momento infatti, nonostante le dichiarazioni positive sull'imminente intesa provenienti da entrambe le parti, le contrattazioni non si avvicinano agli acquisti e rimangono ferme in cerca di sviluppi concreti.
Stabile Piazza Affari, che non aggancia il trend moderatamente rialzista dei principali mercati europei. A Wall Street, si muove vicino alla parità lo
S&P-500.
Prevale la cautela sull'
Euro / Dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,30%. L'
Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,04%. Perde terreno il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 57,79 dollari per barile, con un calo dell'1,35%.
Balza in alto lo
spread, posizionandosi a +154 punti base, con un incremento di 4 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari all'1,18%.
Tra le principali Borse europee resistente
Francoforte, che segna un piccolo aumento dello 0,20%, buona performance per
Londra, che cresce dell'1,22%, e
Parigi avanza dello 0,20%.
A Milano, il
FTSE MIB è sostanzialmente stabile, chiudendo la giornata su 23.260 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il
FTSE Italia All-Share, che si ferma a 25.338 punti, in prossimità dei livelli precedenti. In frazionale progresso il
FTSE Italia Mid Cap (+0,32%), come il FTSE Italia Star (1,0%).
Il controvalore degli scambi nella seduta odierna a Piazza Affari è stato pari a 2,24 miliardi di euro, in calo rispetto ai 2,43 miliardi della vigilia; mentre i contratti si sono attestati a 267.905, rispetto ai 278.314 precedenti.
A fronte dei 218 titoli trattati sulla piazza milanese, 80 azioni hanno chiuso in calo, mentre 120 azioni hanno portato a casa un incremento. Poco mosse le altre 18 azioni del listino italiano.
Si distinguono a Piazza Affari i settori
materie prime (+1,59%),
chimico (+1,44%) e
tecnologia (+1,32%).
Nella parte bassa della classifica del listino azionario italiano, sensibili ribassi si sono manifestati nei comparti
utility (-0,50%) e
alimentare (-0,47%).
Tra le
migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, in evidenza
Diasorin, che mostra un forte incremento del 3,21%.
Sostenuta
Tenaris, con un discreto guadagno dell'1,59%.
Buoni spunti su
UBI Banca, che mostra un ampio vantaggio dell'1,43%.
Ben impostata
Fineco, che mostra un incremento dell'1,41%.
Le peggiori performance, invece, si sono registrate su
BPER, che ha chiuso a -2,40%.
Scivola
Juventus, con un netto svantaggio dell'1,43%.
In rosso
Recordati, che evidenzia un deciso ribasso dell'1,27%.
Spicca la prestazione negativa di
A2A, che scende dell'1,24%.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap,
Sesa (+3,24%),
CIR (+3,09%),
Datalogic (+2,98%) e
Piaggio (+2,67%).
I più forti ribassi, invece, si sono verificati su
doValue, che ha archiviato la seduta a -2,29%.
Banca Generali scende dell'1,59%.
Calo deciso per
Acea, che segna un -1,38%.
Sotto pressione
Inwit, con un forte ribasso dell'1,29%.