(Teleborsa) - Tornano i
riflettori sulle banche centrali, in una settimana
ricca di appuntamenti di politica monetaria. Tutte le princ8ipali banche centrali si riuniranno per aggiornare le loro strategie, tranne la BCE, che ha anticipato il trend la scorsa settimana, confermando l'aspettativa di un taglio dei tassi a giugno.
Bank of Japan: addio ai tassi negativiLa prima a decidere questa settimana sarà la
Bank of Japan che annuncerà le sue decisioni martedì. I tempi sembrano ormai maturi per porre
fine alla politica dei tassi negativi, anche perché il round di trattative salariali di primavera ha confermato un aumento dei salari del 5,3%, che accrescerà e pressioni inflazionistiche e costringerà la banca centrale a porre dine alla politica dei tassi negativi. Secondo gli analisti la decisione potrebbe essere presa già a questo meeting e ci si attende un
aumento dei tassi dello 0,1% (attualmente i tassi sono a -0,1%) che porterebbe il tasso di riferimento a zero.
FOMC pronto ad agire "senza fretta"Il Federal Open Maret Comittee della
Federal Reserve annuncerà le sue decisioni mercoledì sera e, stando alle attese prevalenti, non ci si attende alcuna novità ni tema di tassi di interesse, solo la costatazione che l'inflazione continua a mod4erarsi e che potrebbe essere giunto il tempo di un
taglio dei tassi di interesse, ma senza fretta. Secondo gli analisti non sono attese decisioni prima di giugno, ma solo la conferma della volontà di procedere con una "normalizzazione" della politica monetaria e di un approccio legato ai dati in uscita. Powell e gli altri membri del FOMC infatti hanno sempre dichiarato che prima di procedere all’inversione della politica monetaria avrebbero voluto avere una
maggiore garanzia di un'inflazione in linea con il target ed un
maggiore equilibrio tra domanda e offerta di lavoro.
È probabile che la Fed opterà per un
taglio dei tassi a giugno: il mercato del lavoro statunitense si sta indebolendo gradualmente, anche se rimane resiliente, ma non riaccelera", nota Gero Jung, Chief Economist di
Mirabaud Asset Management, notando che "la crescita delle buste paga di dicembre e gennaio è stata rivista significativamente al ribasso - per un totale di 167k – e rendendo i numeri passati meno brillanti".
"L’inversione delle politiche monetarie delle banche centrali coincide con il
passaggio dal tempo deflazionistico al tempo inflazionistico. Non sappiamo come sarà il tempo che abbiamo davanti ma sappiamo che sarà molto diverso dai decenni appena trascorsi", afferma Carlo Benetti, Market Specialist di
GAM (Italia) SGR, aggiungendo
l’asset allocation dovrà tenere conto delle nuove condizioni finanziarie, dell’inflazione normalizzata, della fine del deleveraging nelle banche che è stato un fattore deflazionistico".
Bank of England al seguito della FedLa banca centrale britannica, che
si riunisce giovedì, manterrà ancora
invariati i tassi di interesse per la quinta volta consecutiva, allineandosi alle decisioni e della BCE e della Fed, alla ricerca di segnali più chiari che la crescita dei salari e l’inflazione si stanno raffreddando. I mercati al momento non anticipano alcuna mossa sui tassi prima del mese di agosto e poi al massimo altri due tagli entro la fine dell'anno.
Banca centrale Australia in attesa del taglio delle tasseAnche la
Banca centrale australiana sta prendendo tempo per l'annuncio di un taglio dei tassi. La politica dovrebbe cambiare direzione a partire da metà anno, grazie ad una politica fiscale e monetaria espansive in grado di sostenere la ripresa economica. La terza fase di riduzione delle imposte prenderà il via il 1° luglio e quindi si attende una
mossa sui tassi a partire da settembre.
Banca Nazionale Svizzera preoccupata dal franco forteLa banca centrale svizzera inizierà a
tagliare i tassi di interesse prima di quanto previsto, anche per
indebolire il franco svizzero, che conferma una forza eccessiva contro il dollaro a danno del commercio estero e della competitività dei produttori svizzeri. Una decisione sui tassi è attesa per il mese di giugno, quando anche la Fed avvierà un ciclo di allentamento monetario.