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L’Hindenburg Omen e il Thermic Cycle

Teniamo d'occhio l'Hindenburg Omen.

Una breve storia sull’origine e l’evoluzione del segnale Hindenburg Omen. E' stato originariamente adottato da Jim Miekka, direttore ed editore di “The Bull and Bear Report Sudbury”, ed è derivato da un indicatore sviluppato da Gerald Appel molti anni fa. Poiché segnala la possibilità di un crollo del mercato azionario, fu chiamato Hindenburg Omen dopo che il famoso dirigibile fu associato dalla sfortuna alla parola “crash”.

Come si è comportato questo segnale dai test effettuati nel corso degli ultimi 27 anni, dal 1985? La ricerca ha rilevato solo 29 segnali Hindenburg Omen negli ultimi 25 anni. Quello del 16 Giugno 2008 era il 27°. Ciò è sorprendente se si considera che durante questo intervallo di tempo ci sono stati circa 7000 giorni di negoziazione. Di questi 7000 giorni di negoziazione in cui è stato possibile generare una conferma ufficiale Hindenburg Omen, solo 191 (2,5 per cento) ne hanno generato uno; di questi 191, 27 hanno confermato il potenziale di segnali di crollo del mercato. Se definiamo un incidente come un calo del 15%, dei precedenti 27 segnali Hindenburg Omen confermati, otto (29,7 per cento) sono stati seguiti da cali tali da minacciare il sistema finanziario. Tre (11,1 per cento) sono stati seguiti da una fase di panico (cali dal 10% al 14,9%). Quattro (14,8 per cento) hanno determinato cali (8% al 9,9%). Sei (22,2 per cento) sono stati seguiti da un declino significativo (5% al 7,9%), quattro (14,8 per cento) hanno previsto un lieve calo (2,0% al 4,9%), e due (7,4 per cento) sono stati errori, con conseguente calo del 2,0% o di meno.

In altre parole, c’è una probabilità del 30 per cento che un crollo del mercato azionario – un Big One – si verificherà in seguito a una conferma (più di uno) Hindenburg Omen. Vi è un 40,8 per cento di probabilità che vi sia almeno un panic sell-off. Vi è un 55,6 per cento di probabilità che vi sia un calo più grande di 8,0% e vi è un 77,8 per cento di probabilità per un declino del mercato azionario di almeno il 5 per cento. Solo una su circa 13 volte questo segnale fallirà. Tutte le grandi fasi di discesa nel corso degli ultimi 25 anni sono state precedute e identificate da questo segnale. C’era appena prima del crollo della borsa nell’autunno del 2008. E' stato presente alcune settimane prima del crollo della borsa del 1987; c’era stato tre giorni di negoziazione prima del panico mini crash di ottobre 1989; si presentò alla partenza della recessione del 1990; mise in guardia circa problemi poche settimane prima della LTCM e della crisi asiatica del 1998; ha annunciato che non tutto era a posto con il mondo dopo l’Y2K, e ci diceva all’inizio del 2000 che era probabile vedere un declino precipitoso. L’Hindenburg Omen ha dato tre mesi di preavviso prima del 9/11/2001, e ha previsto il panico di Ottobre 2002; ha avvertito, nel mese di ottobre 2007, che un tuffo di molti mesi del 16 per cento stava per iniziare. Ed ha avvisato tre mesi prima del crollo della borsa dell’autunno 2008 – primavera 2009 che ha distrutto il 47,3 per cento del valore del mercato azionario.

Hindenburg

L’ultimo Hindenburg Omen del 2010, come si vede anche dal grafico in alto, non ha prodotto nessun effetto significativo. Questo di qualche giorno fa, per ora, non è stato confermato. Si tratta di un segnale comunque esoterico, per cui non penso sia saggio creare panico, ma nemmeno minimizzare il rischio nei mercati USA (che insieme a Giappone e Svizzera sono stati gli unici veramente produttivi) rilevato dall’Hindenburg Omen. Questo Omen ha lavorato per almeno gli ultimi 27 anni. E’ stato esattamente chiamato il crash del mercato azionario del 2007 e del 2008, quando il NYSE aveva incluso nel conteggio molti titoli che occupano posizioni significative in strumenti a reddito fisso. L’intera economia USA si è essenzialmente spostata da una base di produzione a una base finanziaria (e si sta ora muovendo in senso inverso). Questo rende l’Hindenburg Omen pertinente. Ritengo che sarebbe poco saggio ignorare questo avviso, specialmente alla luce di un segnale che ritengo molto significativo e che proviene dal mio indicatore proprietario di punti di svolta più importante di tutti, il Thermic Indicator.
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