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I prossimi cinque anni

Settembre 2018, decennale di Lehman.

La particolarità della Grande Recessione è stata poi quella di essere anche (e soprattutto) una crisi bancaria. Cariche di titoli tossici, le banche hanno cessato di erogare finanziamenti per mutui e case. Le famiglie hanno così dovuto subire un doppio colpo, quello della perdita del posto di lavoro e quello del taglio del credito bancario. Niente mutui e niente acquisti di case, con conseguente caduta del loro valore e ulteriore effetto depressivo sulla psicologia delle famiglie.

Frédéric Bazille. L’indovina.1869.Le banche centrali, per tenere in piedi le banche e permettere loro, un giorno, di riprendere a erogare credito, hanno tenuto i tassi a zero e immesso liquidità in misura mai vista. I bond di ogni ordine e grado sono saliti di prezzo.

Ecco dunque spiegate le due anomalie, quella degli spiriti animali dei consumatori fino a ieri ancora depressi e quella dei bond sempre più forti, almeno fino alla fine dell’anno scorso. Il tutto mentre l’S&P 500 è passato in quattro anni e mezzo da 666 a 1690, crescendo di due volte e mezza.

Ora siamo nella fase in cui il grande pubblico sta uscendo dalla psicologia della crisi e dell’emergenza e sta finalmente interiorizzando quella della ripresa. L’auto in garage, la stessa da prima della crisi, appare improvvisamente decrepita e il figlio grande rimasto in casa per tutti questi anni scopre (o viene invitato a scoprire) che è giunto il tempo di uscire dal nido. In America il figlio ha finalmente un lavoro, anche se è un part time da McDonald’s. Il padre, alla sua età, aveva già un lavoro vero, ma il part time è comunque sufficiente per potere andare in banca e farsi finanziare l’acquisto di una macchina usata. La banca è meno terrorizzata di prima e gli dà i soldi per l’auto. Per quelli per la casa bisognerà aspettare ancora un po'. Per averli, il part time dovrà essere diventato un lavoro fisso. Per darli, la banca dovrà avere finito di pagare le multe per i mutui concessi nel 2007-2008 e di vendere le case pignorate. Ci vorrà ancora del tempo, ma poi la grande macchina dell’immobiliare si rimetterà in moto.

Torna, nel pubblico, la disponibilità verso l’investimento azionario. Il problema è che la borsa è già (quasi) triplicata. Per alcune metriche molto serie, come il rapporto tra prezzo e utili aggiustato per il ciclo, è già cara. Non carissima, ma cara.

(Nell'immagine: Frédéric Bazille. L’indovina. 1869.)
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