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Ottovolante

Mercati volubili, lo saranno sempre di più


Quanto alla Cina, di cui sembrava iniziato il crollo, nessuno parla più delle obbligazioni pericolanti (che ci sono ancora) mentre il tasso di crescita, che era dato come prossimo al tracollo, è di nuovo tornato al suo trantran del 7 per cento.

A colpire più di tutto sono comunque gli Stati Uniti. La prima uscita ufficiale della Yellen come governatore è stata letta da Ethan Harris, il capo economista di Bank of America che ha trascorso anni all’ufficio studi della Federal Reserve e ha scritto un libro su Bernanke, come un impegnativo esercizio, perfettamente riuscito, nel parlare per alcune ore senza dire assolutamente nulla di nuovo. Il mercato ha creduto invece di trovarvi chissà quali rassicurazioni ed è salito prima, durante e dopo la testimonianza della Yellen.

Quello che è successo sul serio è che gli Stati Uniti hanno deciso di allentare la pressione su Erdogan e che l’Argentina, con qualche azzeccata misura tampone della banca centrale, ha dimostrato di essere ancora in grado di tenere sotto controllo la situazione.

Quanto all’America, il dato sull’occupazione è risultato sufficientemente ingarbugliato da potere fare gridare al bicchiere mezzo pieno quando, fino a qualche giorno prima, si era voluta guardare solo l’altra metà, quella vuota.

Che insegnamenti si possono trarre da queste due settimane così agitate?

(Nella foto: Studio Eliasson, Rewriting Stairs. Un’installazione a Monaco di Baviera, 2004.)
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