Il petrolio debole nel breve termine deprime il comparto dell’energia a Wall Street e fa scendere l’indice, ma nel medio periodo è un fattore molto positivo per auto, line aeree, consumi e per l’economia in generale (in particolare per l’Europa).
La debolezza dei bond ha due cause. La prima, più fondata, è causata dai dati che confermano l’aumento del costo del lavoro. La seconda, che presto rientrerà, deriva da una nota della
Fed di San Francisco in cui si constata che i mercati non prezzano ancora i tassi in rialzo previsti dai componenti del Fomc.
In realtà i mercati hanno probabilmente ragione a
non prendere molto sul serio le stime della Fed, che da quattro anni sono regolarmente sbagliate (troppo ottimiste sulla crescita, troppo pessimiste sui tassi).
Tornando alla Scozia, l’unico precedente recente è quello della separazione tra cechi e slovacchi nel 1993. Erano arrivati separati in Europa nel VII secolo, avevano vissuto vite separate e, paradossalmente, furono incollati insieme proprio da quel Trattato di Versailles che proclamava l’autodeterminazione dei popoli. Caduto il Muro, per la prima volta liberi per davvero, corsero a separarsi con entusiasmo. I cechi, più ricchi, non ne potevano più di finanziare gli slovacchi e questi non sopportavano più di sentirsi trattare da parenti poveri. La voglia di allontanarsi li indusse a una pratica di divorzio veloce, pacifica e corretta.
Questa volta la Scozia esce (se esce) sbattendo la porta e l’Inghilterra subisce con animo pieno di stupore e di risentimento. La Scozia è però la patria di David Hume, il più grande filosofo dell’empirismo. Westminster e Edimburgo saranno alla fine più pragmatici di quanto oggi si immagini.
E poi non è ancora detto che vincano i Sì.
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