Facebook Pixel
Milano 26-apr
34.249,77 +0,91%
Nasdaq 26-apr
17.718,3 +1,65%
Dow Jones 26-apr
38.239,66 +0,40%
Londra 26-apr
8.139,83 +0,75%
Francoforte 26-apr
18.161,01 +1,36%

Il limite estremo

Panico, volatilità estrema, infine rabbiosa euforia: questo Ottobre non ci ha risparmiato nulla.

Quando una banca centrale – poniamo la Fed – acquista un trilione di dollari di obbligazioni e debiti, all’inizio il mercato azionario sale. Il trilione successivo genera una salita meno appariscente e inferiore a quella della prima iniezione: servono dosi sempre più larghe di eroina monetaria per generare un nuovo massimo di borsa. Quindi le conseguenze collaterali della situazione che stiamo vivendo sono due:

  1. soffocare la ricerca naturale di equilibrio del prezzo attraverso la domanda e l’offerta per spingere gli investitori a fare ciò che i pianificatori centrali vogliono che facciano, anche se questo significa aumentare a dismisura il rischio sistemico;
  2. creare asset dal nulla: il che purtroppo non significa creare più terra, più materiale, più capitale umano, più conoscenza, più innovazione, cioè asset reali.


Dax vs ES50

Come andrà a finire tutto questo? Nessuno lo sa: perché come molte persone sovrappeso un’ora prima della crisi cardiaca non hanno nessun tipo di consapevolezza del rischio che corrono, così il nostro sistema finanziario è strutturato per essere cieco agli enormi rischi sistemici che sono generati da questo meccanismo e che sono finalizzati unicamente ai fini politici di management della percezione popolare. I limiti estremi sono nascosti e noi li scopriremo solo quando sarà troppo tardi per modificare i comportamenti autodistruttivi e i modi di fare che abbiamo perseguito e che abbiamo chiamato erroneamente “sicuro” e “per sempre”.

La questione, relativamente all’Europa, è facilmente riassumibile: le attuali politiche appaiono senza speranza e la probabilità maggiore – al di là di quello che viene detto – è che l’Europa si trascini di problema in problema fino al fallimento della sua idea teorica. Messa in termini ancora più semplici: la Germania – con la sua ampia ed efficiente base manifatturiera – ha venduto i suoi prodotti all’Eurozona basandosi su un Euro che per i tedeschi era ed è sottovalutato.

Ma i ruggenti anni dello “spendere spendere spendere”, che sembravano non avere mai fine, a un certo punto sono finiti. La Salamitaktik (che è la tattica di appropriarsi del terreno avversario fetta dopo fetta, piano piano) tedesca è arrivata allo scopo. Il risultato è stato che la Germania, grazie al suo surplus, si è essenzialmente comprata una bella fetta di Europa in concordato fallimentare e adesso vuole dal resto d’Europa i propri soldi indietro, creando situazioni devastanti nelle vite di molte persone dei paesi che hanno più problemi (e che a loro volta sono andati a cozzare duramente contro il limite estremo del loro rimandare rimandare rimandare) a ripagare i debiti. Grecia docet.

Condividi
"
Altri Top Mind
```