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Riforma costituzionale e stampa estera a briglie sciolte

Ma produrre leggi a mezzo di leggi non significa influire sul serio sulle scelte economiche o sui comportamenti delle persone. Bisogna tenere conto anche del contesto istituzionale internazionale fragile e confuso dove la fanno da padroni l'alta finanza e le società di rating “oggettivate” con la sigla del mercati finanziari. In un modo o nell'altro, in non pochi casi, gli gnomi di Wall Street riescono a condizionare le scelte di politica economica non solo dei governi locali ma anche di quelle di grandi aggregazioni regionali come la UE. La cosa non deve meravigliare perché se Wall Street riesce a condizionare il Congresso e la Presidenza degli Stati uniti, è chiaro che il gioco è più facile quando si tratta di Paesi di piccola e media grandezza oppure di grandi aggregazioni con classi dirigenti deboli e confuse, con livelli di coesione sociale scarsi o nulli.

Mi si potrebbe obiettare che i Paesi Membri della UE e, in particolare, quelli della eurozona, presi insieme non sono un aggregato di piccola e media dimensione. È vero. In teoria essi avrebbero il peso necessario per esercitare un ruolo molto significativo se solo lo volessero. Non lo fanno perché, come detto, non c'è coesione e/o comunanza di interessi politici ed economici all'interno della Commissione, dell'Eurogruppo, del Consiglio europeo. L'interesse comune in fatto c'è ma non viene percepito come tale. Prevale la linea ideologica a favore della concorrenza a tutti i livelli e quella della riduzione del perimetro dell'intervento pubblico nell'economia e nei mercati perché la stragrande maggioranza degli attuali governanti ritiene che i fallimenti dello Stato sono più gravi di quelli del mercato. In un contesto del genere, i mercati o meglio gli attori più forti che in essi operano hanno mano libera. Se vogliono possono piegare la resistenza di qualsiasi paese di piccola o media dimensione. In alcuni casi, per un motivo o per un altro, gli stessi alleati politici o si nascondono dietro questo alibi del potere dei mercati o minacciano di lasciare i propri alleati in preda ai mercati se non si allineano al volere della maggioranza.

Il pezzo di Rampini riassume al meglio la posizione dei giornali citati. Peccato che uno come lui che conosce bene il contesto europeo e internazionale che ha scritto libri interessanti sulla banche e sulla finanza rapace, concludendo, anche lui sposi la tesi secondo cui la bocciatura della riforma costituzionale sarebbe una “Brexit al quadrato”. Il quadrato di che, se ancora gli effetti del referendum non sono noti? Non si rende conto che mettendola così, gli inglesi potrebbero prenderla come una grave offesa.
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