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Atterraggio o grave errore?

Il Natale è salvo, ma c'è un prezzo da pagare


Tutto bene, quindi? Powell e la Yellen, sicuramente consapevoli dei rischi geopolitici, hanno salvato il Natale? Probabilmente sì. Restano altri ostacoli da superare, a partire da quelli geopolitici, ma una chiusura dell'anno in recupero è ridiventata possibile.

Ci sono poi problemi di medio termine. Bill Dudley, che fu a lungo ai vertici della Fed e che in questi tre anni ha previsto correttamente (andando controcorrente) la tenacia dell'inflazione e la necessità di contrastarla energicamente con tassi reali particolarmente alti, sostiene che la Fed, fermandosi, commette un grave errore. In cambio di un sollievo temporaneo, afferma, rischia di consolidare un minimo di inflazione al 3.5 per cento e da qui ripartire quando il ciclo tornerà ad accelerare. Saranno allora necessari tassi ancora più alti degli attuali per riprendere il controllo.

Per gli investitori si profila comunque, crediamo, una fine anno migliore di quella che si era cominciata a temere. La situazione per il 2024 rimane però molto aperta, anche se l'approssimarsi delle elezioni indurrà a cercare in tutti i modi di evitare una recessione. Le borse, per confermare il loro recupero, hanno bisogno di tassi più bassi e di utili in ripresa. Sono entrambe premesse realizzabili, ma non sono certezze.

Lo scenario di base suggerisce di rimanere investiti e consente anche, a questo punto, un prudente allungamento della duration nell'obbligazionario. Sarà comunque meglio, verso fine anno, spendere una parte del recupero per comprare protezione in vista di un 2024 che non sarà meno complesso del 2023.

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