(Teleborsa) - La prima parola che viene in mente leggendo gli exit poll delle elezioni in Grecia è 'caos'.
Secondo le ultime proiezioni - non sono ancora disponibili i numeri definitivi - Nea Dimokratia avrebbe ottenuto poco più del 19,2% dei voti, il Pasok il 13,6%. Tra di loro, a rompere un'egemonia che durava da anni, Syriza. Con il 16,3% dei voti, il partito di sinistra è il secondo più votato in Grecia.
Grande risultato anche per il partito di destra Grecia indipendente, che avrebbe preso circa il 10%, e per il comunista Kke (circa l'8,5%), mentre allo schieramento di estrema destra Alba dorata va il 7%.
Due sono gli elementi da sottolineare: il primo è il crollo verticale dei consensi verso Nea Dimokratia e Pasok. Nulla di inatteso, comunque.
Il secondo, riguarda il grosso punto interrogativo della governabilità.
Con le attuali percentuali, i due partiti pro Europa otterrebbero la maggioranza per un pelo (Nea Dimokratia otterrebbe 109 seggi, il Pasok 42, per un totale di 151 seggi su 300). Non è detto, quindi, che possa nascere un Governo. I prossimi giorni saranno cruciali per il Paese. Una cosa è certa: Atene di tutto ha bisogno tranne che di incertezza e caos, che invece regnano ancora sovrani.