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S.O.S. Previdenza Complementare


Esiste un consenso quasi unanime, sia nel mondo politico che fra gli esperti economici, sulla direzione del progressivo rafforzamento della previdenza complementare come scelta obbligata per garantire anche in futuro redditi pensionistici adeguati e sostenibilità del sistema pubblico.

La questione che si pone negli ultimi mesi con drammatica evidenza riguarda la capacità delle varie forme di pensione complementare di reggere l'urto di fronte al catastrofico andamento dei mercati finanziari.
A lanciare l'allarme è stata nelle scorse settimane la COVIP, la Commissione di Vigilanza sulla Previdenza Integrativa, la quale, di fronte a risultati di gestione che in qualche caso registrano perdite superiori al 20% su base annua, ha chiesto a più riprese un intervento governativo che salvaguardi i capitali e le rendite di coloro i quali sono andati (e andranno) in pensione a partire dall'agosto 2008 fino allo stesso mese del 2009, nella speranza che entro quella data i mercati finanziari si siano rimessi in carreggiata.

In pratica questa Authority sollecita la creazione di un Fondo statale che garantisca il montante finanziario maturato a fine agosto 2008 da tutti gli aderenti alle forme pensionistiche complementari che cesseranno l'attività entro l'agosto 2009; il costo dell'operazione è stimato in circa 20 milioni di Euro e riguarda una platea di 15-20.000 lavoratori.

Nel contempo la stessa COVIP ha evidenziato che negli ultimi 5 anni i rendimenti medi dei Fondi Pensione sono stati piuttosto deludenti ed in ogni caso inferiori a quelli ottenibili lasciando il TFR in azienda (1,5% + 75% del tasso annuo di inflazione).

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