Facebook Pixel
Milano 10:30
34.178,03 +0,70%
Nasdaq 25-apr
17.430,5 0,00%
Dow Jones 25-apr
38.085,8 -0,98%
Londra 10:30
8.107,01 +0,35%
Francoforte 10:30
18.052,15 +0,75%

L'Unione dei burloni. "Sui migranti siete eroici. Bene! Bravi! Bis!"

Volponi europei e dilettanti italiani

Ma quell'incredibile quanto inatteso gesto di accoglienza durò solo lo spazio di un mattino. Nel suo stesso partito, i dubbi crebbero subito. Durante le feste, a cavallo della fine dell'anno, approfittando della baldoria di piazza, ci furono assalti a sfondo sessuale compiuti da immigrati a danno di donne tedesche: fu così che la schiuma della birra traboccò dal boccale. Ai tedeschi la questione della accoglienza non andò giù. Il fatto è che l'annuncio a sorpresa della Cancelliera Merkel aveva messo in moto un fiume inarrestabile di immigrati di ogni provenienza, che percorrevano la cosiddetta rotta balcanica per arrivare in Germania. Passavano dalla Turchia alla Macedonia, poi alla Serbia e all'Austria, creando problemi enormi a tutti i governi: era una fila interminabile di decine di migliaia di persone che si muoveva a piedi, snodandosi per tutto il percorso. La situazione era diventata esplosiva.

Fu così che, ai primi di aprile del 2016, la Cancelliera tedesca volò ad Ankara, per trovare un accordo con il Presidente Erdogan: l'obiettivo era quello di bloccare in Turchia l'afflusso.

MerkelL'accordo Merkel-Erdogan fu portato al tavolo della Unione europea. Si prevedeva uno scambio: assistenza economica da parte della Unione, in cambio della chiusura della rotta balcanica. I migranti sarebbero stati ospitati dalla Turchia, in cambio di un lauto contributo, ripartito tra tutti i Paesi europei.

La Germania aveva trovato la soluzione per bloccare l'afflusso di migranti attraverso la rotta balcanica, scaricandone il costo sulla Unione: il solito colpo gobbo dei tedeschi.

Né Matteo Renzi, che era diventato Presidente del Consiglio nel dicembre 2013, né il suo Ministro degli esteri ed attuale Premier Paolo Gentiloni capirono che in quel modo si accettava uno squilibrio intollerabile a danno dell'Italia. La rotta balcanica veniva sigillata, mentre quella mediterranea rimaneva aperta, con il rischio di scaricare sul nostro Paese tutta la pressione migratoria.

Invece di opporsi strenuamente a questa soluzione finché non si fosse trovata una strategia comune che salvaguardasse anche gli interessi italiani, ci si inventò il Migration Compact: bisognava prendere esempio dall'accordo con la Turchia per farne altri analoghi con altri Paesi dell'Africa, e chiudere così anche la rotta mediterranea. Il governo italiano, composto di principianti, ha dato il via libera all'accordo tra l'Unione europea e la Turchia, illudendosi che fosse un primo passo. Doveva bloccarlo, ad ogni costo, finché anche la rotta mediterranea dei migranti non fosse stata sigillata alla stessa maniera di quella balcanica. Era il momento per stipulare un accordo parallelo con l'Egitto del generale Al-Sisi.

Il Migration Compact, presentato dall'Italia nel marzo del 2016, è rimasto solo un pezzo di carta. Nessuno ha avuto interesse a mettere ancora mano al portafogli, e così l'Italia è rimasta sola. La Germania, una volta risolto il suo problema, non ha alcun interesse a prendersi cura del problema italiano. L'Inghilterra, poi, non ne parliamo: se è stato approvato il referendum sulla Brexit per mettere fine alla immigrazione europea, figurarsi se si vuole accollare i migranti che arrivano in Italia. Ha bloccato tutti gli immigrati provenienti dalla Francia a Calais, dall'altra parte della Manica, in una immonda bidonville denominata La Giungla. La Francia ne ha fin troppi di problemi, con l'immigrazione dal Magreb e con gli islamici radicalizzati: al confine di Ventimiglia, sguinzaglia i cani poliziotto per fermare i clandestini che tentano di varcare la frontiera dall'Italia.

Condividi
"
Altri Editoriali
```