Facebook Pixel
Milano 17:35
35.410,13 +0,12%
Nasdaq 22:00
18.557,96 -0,21%
Dow Jones 22:00
39.869,38 -0,10%
Londra 17:35
8.438,65 -0,08%
Francoforte 17:35
18.738,81 -0,69%

La Tunisia si sente in trappola, tra Ue e Fmi

Troppi passi indietro dopo la Conferenza di Roma


Il Fmi e l'Unione europea cercano di spingere la Tunisia ad accettare aiuti finanziari e sostegno alle loro condizioni: da una parte, si tratta della adozione di riforme di carattere economico; dall'altra, il pieno rispetto delle libertà civili e politiche sul piano interno e dei diritti umani nei confronti dei migranti.

Nessuno dà mai niente per niente.

La Conferenza organizzata dall'Italia si era conclusa con eccessive speranze, decidendo di dare il via al "Rome Process": una piattaforma strategica, comprensiva ed inclusiva sul piano pluriennale, di azione collettiva. La creazione di un Fondo ad hoc per lo sviluppo, con i 100 milioni di euro che furono promessi dagli Emirati arabi, non erano che una goccia nel mare: ma sarebbe stato un "mare" che metteva in discussione i ruoli di condizionamento del Fmi e della Ue. Per questo l'iniziativa italiana era stata destabilizzante.

La pressione esercitata dalla Germania e dalla Francia, tra il sostegno fornito alle ONG che fanno soccorso in mare e l'integrazione dei migranti in Italia e la vigilanza rafforzata al valico di Mentone è un segnale più che eloquente.

Aver chiesto il supporto della Unione europea, ha spostato lontano dall'Italia il baricentro dei colloqui e delle decisioni: ha abdicato, praticamente da subito, ad un ruolo che era forse troppo ambizioso.

La Tunisia si sente in trappola, tra Ue e Fmi

Troppi passi indietro dopo la Conferenza di Roma

(Foto: jorono | pixabay)
Condividi
"
Altri Editoriali
```