(Teleborsa) - Progetti (
lenti a contatto intelligenti,
macchine che si guidano da sole,
Glass) e shopping compulsivo (
Oculus,
satelliti ecc...) impattano sugli utili di
Google ma non sui ricavi, che confermano Big G nell'Olimpo dei giganti high tech e, soprattutto, della
pubblicità online.
E' arrivato ieri sera a Wall Street chiusa l'atteso bilancio del colosso del web, che a giudicare dall'andamento del titolo in after-hour (+1,3%) sembra piaciuto agli investitori.
Nel
secondo trimestre Google ha riportato un
utile netto di 3,42 miliardi di dollari, o 4,99 dollari ad azione, in miglioramento rispetto ai 3,23 miliardi, o 4,77 dollari ad azione, dello stesso periodo di un anno prima. Al netto della compensazione azionaria e di altre spese il risultato sale a 6,08 dollari ad azione ma
delude le attese degli analisti che stimavano 6,24 dollari.
Il dato non è stato all'altezza delle aspettative soprattutto perché in questi ultimi mesi il motore di ricerca ha speso più del previsto nei tanti progetti in cui è impegnato e in nuove acquisizioni. Va anche detto che nel trimestre in esame ha
assunto 2.240 nuovi impiegati, mentre un altro colosso della Corporate America,
Microsoft, stava pianificando di
tagliarne migliaia.
I
ricavi sono balzati invece del 22% a 15,96 miliardi, superando il consensus di 15,60 miliardi e confermandosi il
maggior punto di forza del Gruppo.
Da molti trimestri Big G mette a segno rialzi annuali del fatturato, grazie soprattutto ai maxi introiti derivanti dall'
advertising (anche se i prezzi sono scesi), da
YouTube e dalla vendita di app, film, musica e libri su
Play store, sempre più in voga grazie al fatto che i software Android per cellulari sono ormai oltre 1 miliardo.