(Teleborsa) - Il
veto minacciato del presidente Barack Obama su un
disegno di legge di carattere fiscale, che vale oltre 400 miliardi dollari, rischia di
spaccare il Partito Democratico.
I negoziatori democratici e repubblicani, tra cui il leader dell’attuale maggioranza al Senato, si erano accordati per escludere dal confronto un paio di priorità espresse da Obama sulla riforma fiscale, che il Congresso sta delineando anche in prospettiva, quando all’inizio del prossimo anno i seggi saranno a maggioranza repubblicana.
L’accordo si sarebbe chiuso con estensioni permanenti dei provvedimenti presi, sulla
nuova fiscalità delle imprese e sull’
esenzione fiscale per gli
studenti universitari, inquadrando le
agevolazioni fiscali per le famiglie a basso reddito solo temporaneamente.
Obama ha contestato questa bozza di accordo e risposto in modo insolito. La Casa Bianca ha emesso una minaccia di veto sul primo voto del Senato,
schierandosi con i gruppi progressisti e con i sostenitori della cura dimagrante per il deficit di bilancio degli Stati Uniti, sconfessando il leader del suo stesso partito.
"Il presidente avrebbe posto il veto sull’accordo proposto perché fornirebbe agevolazioni fiscali permanenti alle aziende collegate ai gruppi pressione lobbistica, trascurando famiglie a basso reddito", ha detto Jen Friedman, portavoce della Casa Bianca.
La minaccia di veto della Casa Bianca è arrivata lo stesso giorno in cui a New York, il
senatore Charles Schumer ha tenuto un discorso dicendo che i Democratici hanno fatto un
clamoroso errore a far passare la
legge sanitaria di Obama nel 2010, quando controllavano entrambe le camere del Congresso, invece di concentrarsi più direttamente su come aiutare la classe media.