(Teleborsa) - Tutti danno per scontato che l'
inquinamento, quella atmosferico prodotto dall'industria e dall'autotrasporto, sia il pericolo numero uno. Questo è vero, e ci siamo dilungati molto sul tema con articoli e
foto-racconti sui
rischi ambientali che sta correndo il nostro Pianeta, eppure c'è qualcosa di ancor più grave, una sorta di masochistico autolesionismo dovuto all'incapacità di discernere i pericoli di un'economia legata alla quantità piuttosto che alla
qualità, all'apparenza piuttosto che alla sostanza.
Secondo quanto pubblicato dalla rivista "The New Scientist", il ministero dell'agricoltura
USA ha da poco rilasciato uno studio sulle coltivazioni di mele in
America che evidenzia come sia immancabilmente presente il residuo di insetticidi, fungicidi o diserbanti nei frutti. Qualcuno potrebbe sentenziare, con l'intento di circoscrivere il fenomeno, che la necessità di rendere il prodotto"
appetibile" al mercato costringe gli agricoltori all'uso di
sostanze nocive. Purtroppo trovare composti potenzialmente pericolosi non è limitato al settore alimentare ma ne sono affetti anche oggetti d'uso quotidiano, fatti di carta, di tessuto e di metallo, ed anche
deodoranti, creme e profumi. Il punto è che si può sperare solo in alcuni casi che queste molecole siano innocue o in bassa
concentrazione, mentre in molti altri il loro effetto sull'uomo è totalmente sconosciuto.
Il
tricolosano può essere un esempio lampante di quanto esposto. Il composto, in uso da oltre
35 anni e con struttura molecolare simile alla diossina, è un
antibatterico ad ampio spettro che si può trovare nei saponi, nelle creme fungicide ed in tanti altri prodotti. Gli scienziati hanno accertato che il triclosano induca nei batteri la
resistenza agli
antibiotici, alteri la regolazione ormonale, influisca sul sistema endocrino. Non sarà quindi un caso se l'agenzia per la protezione ambientale degli
USA stia studiando 10 tipi diversi di azioni di questa molecola sull'uomo, che da qualche anno la
Svezia lo abbia dichiarato non gradito e che nel 2014 lo stato del Minesota sia stato il primo a limitarne legalmente l'uso.
Il triclosano è solo una delle migliaia di
sostanze antibatteriche, antimacchia, ignifughe, cosmetiche, oppure aggiunte alle plastiche, agli imballaggi, alle leghe
metalliche che aiutano la fabbricazione e il profitto ed è straordinario vedere come il compiacimento per l'ingegno umano che riesce a trovare facilmente la soluzione a tanti problemi si scontri con la cognizione
della sua lentezza nel porre limite a quelli creati, come il bando di un composto nocivo, alimentando la
pessimistica idea che, se tutto va bene, la nostra salute è spacciata.