(Teleborsa) - Si fa un gran parlare del prossimo
aumento dei tassi di interesse in USA, previsto per la fine del primo semestre dell'anno, forse anche prima, se il quadro macroeconomico lo consentirà. L'ultimo baluardo da abbattere sono gli effetti del
super dollaro e il
petrolio a buon mercato.
Mentre si attende con ansia spasmodica la
riunione del FOMC, che dovrebbe effettuare il primo step in questa direzione, eliminando l'aggettivo "paziente" dalle sue considerazioni, il
direttore del Fondo Monetario Christine Lagarde già dà per scontato l'avvio dell'exit strategy e lancia un monito ai Paesi emergenti.
Secondo l'ex ministro delle finanze francese, gli emergenti potrebbero subire le
ripercussioni di questa nuova stagione della politica monetaria, poiché potrebbe ripetersi il massiccio
deflusso di capitali verificatosi già nel 2013, motivato dalla fuga verso l'area del dollaro, che offre rendimenti più interessanti.
Il pericolo, sottolinea Lagarde, è che
"le vulnerabilità accumulate" possano trasformarsi in "volatilità" quando la politica cambia.