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L'Europa e il Mondo grati all'Italia per il fermo e l'eliminazione dell'attentatore di Berlino

I complimenti della Cancelliera Merkel. Il Ministro dell'Interno Minniti su indagine dopo sparatoria e morte di Anis Amsri: "Possibili ulteriori sviluppi"

Politica
L'Europa e il Mondo grati all'Italia per il fermo e l'eliminazione dell'attentatore di Berlino
(Teleborsa) - "Grazie mille italiani", è uno dei tanti titoli della stampa tedesca e internazionale sull'uccisione di Anis Amri avvenuta nel cuore della notte tra giovedì e venerdì a Sesto San Giovanni, a due passi da Milano. Il terrorista tunisino è stato identificato dalle impronte digitali e dalla misura del volto l'uomo che ha lanciato un camion sulla folla del mercatino di Natale a Berlino, uccidendo 12 persone, tra cui l'italiana Fabrizia Di Lorenzo, e ferendone una cinquantina.

E mentre la Cancelleria Angela Merkel non risparmia elogi al Premier Gentiloni e alla Polizia italiana, c'è polemica in Germania sull'organizzazione delle forze di sicurezza. Soprattutto perché nei mesi scorsi i servizi segreti del Marocco avrebbero segnalato più volte ai tedeschi che Anis Amrsi era pronto a compiere appunto attentati nella Repubblica Federale.

Il ricercato numero uno in Europa era dunque in Italia. Il percorso del terrorista dal mercatino di Berlino alla Lombardia è stato ricostruito grazie ai biglietti ferroviari trovati nelle sue tasche. L'interrogativo che febbrilmente gli investigatori stanno tentando di sciogliere è sul dove il giovane ventiduenne si stesse recando? Aveva complici nel Sud dell'Italia dove era sbarcato migrando dall'Africa?Magari in quella Palermo dove aveva scontato 4 anni di prigioni nel carcere dell'Ucciardone e dove durante la reclusione poteva aver conosciuto personaggi in grado di fornirli protezione? Gli esperti italiani dell'antiterrorismo di Milano sono in pieno lavoro.

Certo è che Anis Amri era un uomo armato, estremamente pericoloso, in grado di compiere altri sanguinosi attentati. "La cosa può portare anche a sviluppi futuri", continua a ripertere il ministro dell'Interno, Marco Minniti. "Era una scheggia impazzita, un latitante pericolosissimo che poteva colpire ancora", aggiunge il questore di Milano, Antonio De Iesu, che precisa come Amri andasse in giro "con la pistola carica e già pronta all'uso", come ha dimostrato la rapidità con la quale ha sparato agli agenti del commissariato di Como che lo avevano fermato per un controllo.

L'attentatore di Berlino aveva il colpo in canna e ai poliziotti che lo avevano fermato ha urlato: "Bastardi". Cristian Movio, l'agente colpito alla spalla da un colpo di pistola del terrorista è ricoverato in ospedale, ma dichiarato dai medici fuori pericolo. Illeso l'altro agente, Luca Scatà.





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