Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente. Mao amava le frasi a effetto (leggere troppi libri è dannoso, la bomba atomica è una tigre di carta, la rivoluzione non è un pranzo di gala, è sempre scuro prima che diventi buio, la storia è il
sintomo della nostra malattia) e per una volta attingiamo al suo vasto repertorio per descrivere la situazione attuale.
Che ci sia grande confusione nel mondo, nell'opinione pubblica, tra gli economisti e nei mercati è piuttosto evidente. C'è anche confusione nei portafogli, che sono spesso stratificazioni geologiche di scelte fatte in momenti diversi e in stati d'animo a volte di paura e a volte di speranza.
È interessante che
l'area che appare più tranquilla sia la Cina, che un anno fa a quest'epoca era sulla bocca di tutti e sembrava sul punto di farci precipitare in chissà quale crisi globale. Tanto rumore per nulla, tante notti a seguire trepidanti i
mercati asiatici, tante posizioni liquidate affannosamente in perdita e per cosa? Per un
renminbi che il 3 febbraio 2016 stava a 6.61 e che oggi sta a 6.81? Per una svalutazione del 2.94 per cento in un anno? Curarsi i nervi, si sarebbe detto una volta.
La Cina resterà stabile almeno fino all'autunno, ci possiamo scommettere. Il XIX Congresso del partito sarà chiamato a scegliere la leadership per gli anni Venti e con
Xi Jinping che punta a farsi nominare Paramount Leader (come Mao e come Deng) possiamo stare tranquilli che ogni tipo di polvere verrà accuratamente nascosta sotto il tappeto e che gli obiettivi di crescita saranno perfettamente centrati o battuti.
(Nell'immagine: Mao e Xi Jinping)
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